Quando iniziamo una relazione è come se, ogni momento di condivisione, costruisse un filo. Con il tempo questo filo diventa un gomitolo, sempre più grande, e il filo una connessione sempre più solida. Più momenti di piacere e condivisione viviamo più il nostro gomitolo cresce. E rimane solido rispetto alle piccole liti del quotidiano.
Non tutte le liti però sono uguali. Ci sono liti che tagliano un pezzo del filo costruito. Solo quelle liti in cui uno vince e l’altro perde. Chi vince, non lo sa, ma perde un po’ del suo gomitolo. E se il filo non viene ritessuto, il gomitolo diventa più piccolo.
Così, anche se può sembrare strano, in una relazione vincere non sempre è una buona notizia. Dobbiamo valutare se è stata una vittoria che ha tagliato tanto del nostro gomitolo. E tesserlo di nuovo. Perché alcune vittorie sono peggio di molte sonore sconfitte. Sono quelle vittorie in cui il senso del noi è stato messo in ombra dal nostro Io. Che voleva qualcosa, di materiale o immateriale, molto, moltissimo. È per questo che esplorare la nostra mente che pretende è tanto importante: perché quando si accende solo noi stessi possiamo fermarci.
Per tesserlo non occorre altro che condividere. E tornare con gentile fermezza al noi, anziché lasciar risuonare troppo a lungo l’eco dell’Io.
Pratica informale: Questa settimana, alla fine di ogni giornata, ripassa quello che è avvenuto nella tua relazione ogni giorno, considerando quanto, durante l’interazione ti sei sentito
* sintonico/a
* vicino/a emotivamente
Pratica formale: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©Verygio’ Photography ⚓
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