
Molti parlano dell’aumento -negli ultimi decenni – del numero di persone che soffrono di paura, ansia, depressione, come un riflesso diretto di quanto combattiamo con una dolorosa mancanza di pace interiore e di auto accettazione. Pochi parlano della buona notizia che il dolore, sia fisico che emotivo, può funzionare come un potente catalizzatore per la guarigione, il cambiamento e la crescita.
Uno dei primi passi verso l’auto-accettazione e la compassione verso di sé è diventare consapevoli di come il nostro dialogo interiore può essere basato su giudizi, preoccupazioni e dubbi. Senza rimorso o esitazione ci spaventiamo a morte, ci svalutiamo, ci diamo nomi che non oseremmo mai dare a nessuno, soprattutto a qualcuno a cui vogliamo bene. Una delle chiavi per guarire è identificare e modificare gli schemi protettivi che ci tengono in una modalità da sopravvivenza e impediscono di vivere una vita più soddisfacente. Lo scopo di questi pensieri auto-svalutanti, che innescano l’ansia, non è quello di farci male. Lo scopo, in definitiva, è quello di proteggerci. Quando riconosciamo che questa voce ansiosa cerca solo di evitare il ripetersi di situazioni dolorose, possiamo avere più accettazione, compassione e, forse, anche apprezzamento per questo subconscio che ha trovato un modo così fantasioso di mantenerci vivi e al sicuro.
Per risolvere questa disconnessione o frammentazione della mente abbiamo bisogno di aggiornare i nostri programmi e di convincere il nostro subconscio che non siamo più così bisognosi di protezione e, soprattutto, di quel tipo di protezione. Come farlo? Prima di tutto convincendosi che una percezione maggiormente adeguata di noi è vera. E se non sei ancora convinto prova a chiederti “Cosa conosco di me che posso davvero apprezzare? Quante volte mi sono dimostrato in grado di superare ostacoli e raggiungere i miei obiettivi? Quali sono le mie qualità innate e i miei punti di forza che mi hanno permesso di raggiungere le mie mete? The self acceptance project
Pratica di mindfulness: Self compassion breathing
© Nicoletta Cinotti 2017 Un percorso terapeutico verso l’accettazione radicale
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