
Spesso, quando parliamo di cambiamento, ci troviamo a sottolineare le difficoltà insite a quello che è, in realtà, un processo tanto inevitabile quanto naturale.
Siamo tutti soggetti ad un continuo processo di cambiamento. Siamo strutturati per farlo. Se non fosse così non potremmo crescere, né fisicamente né emotivamente o spiritualmente.
La nostra struttura psico-fisica mantiene aperte le possibilità di crescita per almeno 20 anni: quelle di crescita emotiva e spirituale per tutta la vita. È la rigidità che strutturiamo nel tempo il più grande ostacolo al cambiamento.Noi, invece, abbiamo una dotazione innata per poter cambiare. E la rigidità nasce da due cose: la paura e la rabbia.
Quando ci spaventiamo contraiamo in modo involontario i muscoli. E lo stesso facciamo quando ci arrabbiamo. Due emozioni che, peraltro, sono strettamente legate l’una all’altra. Spesso la rabbia nasconde la paura e viceversa. Quindi, alla fine, se siamo rigidi è perchè siamo spesso spaventati e/o arrabbiati. E se non riusciamo a cambiare perchè – invece che lottare con programmi e metodi frustranti quanto inefficaci – non chiedersi “Di cosa ho paura” e “Cosa mi fa arrabbiare”? La risposta ci darà la mappa della nostra difficoltà al cambiamento e, insieme, la soluzione al nostro dilemma. Perchè se non possiamo lasciar andare la nostra rabbia e la nostra paura non avremo altre alternative che rimanere aggrappati dove siamo, in questo preciso momento. E sperare che sia la cosa a cui siamo aggrappati a spostarsi. Perchè noi, nel frattempo, rimarremo fermi. Paralizzati dalla paura o impegnati a trattenere la rabbia.
Non abbiamo bisogno di trionfare per cambiare, né di essere in guerra con il mondo o con noi stessi ma solo di lasciar andare quello a cui rimaniamo aggrappati. Finiremo nel flusso naturale del cambiamento e faremo molta meno fatica a vivere.
Aumenta la tua disponibilità e la tua consapevolezza a guardare anzitutto che cosa c’è. Questo è il miglior modo per cambiare. Virginia Satir
Pratica di mindfulness: Centering meditation
© Nicoletta Cinotti 2023 Tornare a casa
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