
Quando seguiamo il nostro flusso di pensieri incontriamo mille strade: alimentate dal dubbio, nutrite dall’insicurezza. Sorrette dalla paura di sbagliare e dal desiderio di fare il meglio.
Così il nostro pensiero si riempie di ipotesi e si dirama verso le mille possibilità del futuro. Nessuna reale eppure tutte possibili. Se seguiamo le mille ipotesi del pensiero diventa molto difficile trovare la strada per tornare a casa.
Se invece portiamo l’attenzione al corpo possiamo riconoscere qual è il nostro potenziale d’azione, possiamo sentire quale emozione lo esprime e lo sorregge. E, a quel punto, scegliere. Non tra una miriade di possibilità. Scegliamo se esprimere, con una azione, quel potenziale oppure no. Scegliamo se dargli vita o lasciarlo sedimentare. Scegliamo: non tra mille ipotesi, tutte realistiche ma nessuna reale. Scegliamo a partire dalla realtà del nostro sentire. Che non significa necessariamente passare all’azione.
A volte facciamo mille ipotesi, incontriamo mille possibilità, perché crediamo che, se ascoltassimo il nostro sentire, saremmo incapaci di scegliere e verremmo travolti dalla nostra impulsività. Non è così: tra il sentire e l’agire coltiviamo, sempre, il nostro spazio di libertà. È proprio questo atto di riconoscimento di ciò che sentiamo che apre questa possibilità di scelta: libera.
È quando pensiamo troppo che il nostro agire esplode all’improvviso e si realizza impulsivamente: le sensazioni del corpo e delle emozioni sono cresciute in maniera segreta rispetto alla nostra consapevolezza. E hanno mangiato la nostra libertà di scelta: lasciato pochi resti di consapevolezza che non ci serviranno per frenarci se non a patto di un grandissimo sforzo.
È così che diventiamo impulsivi: pensiamo troppo fino a far urlare la nostra risposta fuori dal controllo.
La meditazione non va considerata un processo di apprendimento. va considerata un processo di esperienza. Non bisogna cercare di imparare qualcosa dalla meditazione, ma cercare di sentirla. La tecnica che si usa non deve essere separata da se stessi: è se stessi, noi stessi siamo la tecnica. il meditante e la meditazione sono una cola cosa. Chogyam Trungpa
Pratica di Mindfulness: Panorami interiori
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© Nicoletta Cinotti 2016 Cambiare diventando se stessi
Foto di ©Silvia Gottardi
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