
Il 25 Aprile ho partecipato ad una mangialonga: 17,5 km; 26.966 passi, 122 piani, come recita diligentemente il mio telefono. Panorama bellissimo, ottima compagnia e pessimo fitness! Pessimo fitness direte voi, con tutti quei passi e quei piani?
Si, pessimo fitness perchè se avessi ascoltato il mio corpo, mi sarei portata il cibo da casa, avrei fatto 20000 passi e meno percorso su strada. Ma, si sa, questa era una mangia longa. in generale però ci troviamo molto spesso a fare cose per il fitness che non sono buone per la salute del corpo.
Partiamo dal cibo
Mentre ero in coda in una delle tante tappe alimentari ho iniziato a parlare con una coppia di donne, più o meno coetanee. Questa è la parte più bella della mangialonga. il proverbiale mutismo ligure si scioglie ed è possibile fare due chiacchiere ridanciane. Così una delle due signore mi ha spiegato che stava facendo una dieta per perdere peso: zero carboidrati e tutte proteine. Risultato un chilo perso alla settimana. E oggi? (Il menù aveva una quantità di carboidrati che avrebbe steso chiunque!) Oggi niente, mi ha detto sorridente: visto che ho pagato quanto avrei pagato per un pranzo con le gambe sotto il tavolo, oggi mangio!
Ecco lo spirito era divertente: abbiamo scherzato sulla follia di pagare quanto avremmo speso in un ristorante, comodamente seduti per lo stesso menù, e ci siamo sentite libere dal senso di colpa. Io però ho saltato le trofie: perché? Perchè i carboidrati non sono un problema di senso di colpa ma di cortisolo. Dicono al nostro organismo che siamo in una condizione di emergenza per cui abbiamo bisogno di calorie veloci e lui risponde producendo più cortisolo, l’ormone dello stress. Insomma da qui a dire che fa bene alla salute ne passa parecchio!
Cosa dovremmo fare? Dovremmo dimenticarci della dieta e iniziare a mangiare quello di cui abbiamo bisogno. Meglio ancora quello di cui sentiamo il bisogno. Considerare il cibo dal punto di vista della dieta e delle calorie è una deviazione diffusa: quella che fa del fitness un’arma offensiva anziché salutare
Così, giusto per imparare qualche elemento di un fitness con l’anima possiamo iniziare con:
- imparare a sentire di cosa ha bisogno il nostro corpo e distinguerlo dall’avidità
- ricordare che stressare il corpo – anche per fare attività fisica – non è salutare
- ricordare che rispettare i limiti di stanchezza é un buon modo per fare attività fisica
- se vuoi allenarti e aumentare la tua prestazione non varcare la soglia del 20%, cioè stancati poco più di quanto sei abituato a fare ma fallo con costanza
- se vuoi stare bene ricordati che per la salute il nostro peso dovrebbe essere leggermente superiore al peso forma da tabella di circa il 20%. Tradotto se il tuo peso forma è 55 kg meglio essere 58 che 52.
Riderci sopra
Cos’è che ha permesso ad un bel numero di persone, dai giovani, ai bambini a qualche nonno, di fare tutti quei passi? La compagnia e l’allegria. Era la compagnia che, ad un certo punto, mandava avanti le persone. Non ci piace rimanere indietro, né essere esclusi. Niente più dell’allegria fa fitness. Per alcuni però il paragone è una spinta troppo forte e non porta al rispetto del proprio corpo. Andare in palestra davanti ad un Totem che corrisponde alla nostra immagine e ci fa fare le sequenze “giuste” per i nostri target di allenamento non è fitness: è coltivare il narcisismo e raramente abbiamo bisogno di coltivare il narcisismo. Di solito ne abbiamo a sufficienza. Paragonarci ad un modello ideale è altrettanto lontano da un fitness con l’anima: è coltivare l’invidia e anche di quella non si sente la necessità!
- trasforma il fitness in una esperienza di allegria
- fallo in buona compagnia
- dimentica i target di prestazione e ascolta il corpo. Esiste una gioia muscolare, il piacere della libertà del movimento
- allenati da solo o in compagnia ma non paragonarti: il nostro corpo è unico. La storia del nostro corpo e delle sue vulnerabilità è unica. non possiamo paragonarci a niente e nessuno senza farci un danno.
La nota conclusiva
Qual è la nota conclusiva per un fitness con l’anima? Non coltivare il perfezionismo rispetto al corpo. Il perfezionismo nei confronti del proprio corpo fa rima con crudeltà e con autocritica. Anche di questo non abbiamo bisogno. Se vince il nostro perfezionismo lo fa a spese del nostro benessere. Se perde il perfezionismo lo fa a spese della nostra autostima.
- non coltivare il perfezionismo rispetto al corpo
Come dice Chuck Palahniuk non c’è bisogno di un corpo scolpito per essere un uomo. Nè di un corpo sensuale per essere una donna. Per essere un uomo o una donna abbiamo bisogno di essere umani.
Le palestre dove vai sono affollate di tizi che cercano di sembrare uomini, come se essere un uomo equivalesse ad avere l’aspetto che ha in mente uno scultore o un pubblicitario. Chuck Palahniuk
© Nicoletta Cinotti 2018 Il lavoro corporeo