
Parlare di accettazione non è semplice. ci sono molte cose che nella nostra vita suscitano avversione, ribellione, rabbia o rifiuto. E ci sembra di avere pienamente ragione a non volerle.
Eppure sono già lì. Forse non sappiamo nemmeno come ci sono entrate. Forse ci colpevolizziamo proprio perché, in qualche modo, ci sembra di essere stati noi ad aprire la porta all’indesiderato. In entrambi i casi lottare sarebbe, come dice Danna Faulds un modo per farsi trascinare dalla corrente, dalla forza che ciò che esiste ha in sé e per sé.
Così l’accettazione declina diversi passaggi: il riconoscere ciò che è presente. Il riconoscere i modi in cui noi abbiamo permesso che diventasse presente, senza entrare nel biasimo o nel senso di colpa. E l’accettare che non abbiamo il controllo sulla nostra vita né su quella degli altri. Che l’indesiderabile può arrivare e questo non significa che non abbiamo valore. Né che abbiamo fallito.
Questo movimento, il movimento del corpo e della mente che è legato al permettere, consente di tornare in possesso della propria forza, e consente di dirigere le nostre energie verso la crescita, anziché verso la lotta. Ecco come nasce il ritiro di settembre “Verso un’accettazione radicale”. Si terrà a Giaiette, in provincia di Genova. Al limitare del bosco, vicino ad un piccolo lago zen che ha accolto già tante ore di pratica.
Sarà a settembre perché quello è un mese di transizione tra le vacanze e la ripresa dell’attività e nella transizione noi siamo più aperti. Sarà in gruppo perché niente è più grande della pratica condivisa.
E poi, siccome il fiore inizia a muoversi molto prima di arrivare a spuntare dalla terra, dal momento in cui ti iscriverai riceverai file audio di pratica. Per coltivare il momento dell’inizio. Per accompagnare il momento dopo la fine del ritiro.
Per iscriverti guarda la scheda evento (Clicca sulle parole in grassetto)
Buona estate!
©Nicoletta Cinotti 2017 Verso un’accettazione radicale
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