
Qualche tempo fa mi sono trovata a condividere una delle declinazioni del lasciar andare che è “salutare”. Una parola che ci ricorda che lasciar andare è una scelta salutare che fa bene alla nostra salute, mentre trattenere richiede uno sforzo e un impegno che ci sfinisce.
C’è un’altra declinazione del lasciar andare che è altrettanto importante: regalare. Nel momento un cui facciamo un regalo dichiariamo che siamo pronti a lasciar andare quello che stiamo offrendo all’altro. Pratichiamo con saggezza il regalare perché sappiamo bene che non è solo una questione economica ma anche e soprattutto una questione d’energia. Sappiamo che non ha senso essere soverchiati dal regalare, sappiamo che sarebbe una perdita non esercitare mai questa nobile arte, l’arte del regalo. Forse questo è anche il senso del regalo natalizio. Un modo per esprimere gratitudine verso chi ci ha accompagnato in quest’anno.
In questo momento per me regalare è fare re-gifting: sto regalando cose e oggetti che ho amato e che mi sono appartenuti. Non regalo cose che non uso più – la facile generosità del cassonetto – sto regalando cose che amo e che capisco non ha più senso portare con me o tenere per me. Sto regalando per esplorare questa declinazione del lasciar andare che è non desiderare di possedere ma desiderare di amare, come dice la poesia di Czeslaw Milosz
Un giorno così bello.
La nebbia s’è alzata presto e ho lavorato in giardino.
I colibrì si fermavano sui fiori del caprifoglio.
Non c’era cosa al mondo che volessi possedere.
Non conoscevo nessuno degno d’essere invidiato.
Qualunque torto avessi subito, l’ho dimenticato.
Pensare che una volta ero lo stesso non mi imbarazzava.
Nel corpo non sentivo alcun dolore.
Quando raddrizzavo la schiena, vedevo il mare azzurro e le vele. Czeslaw Milosz
Pratica di mindfulness: Centering Meditation
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