
Forse la migliore strategia con la rabbia è preventiva. In molti casi infatti è possibile sapere che si sta formando una tempesta. Vediamo nubi che si addensano all’orizzonte e sentiamo aumentare la tensione. In questi casi può essere davvero una buona idea fare qualcosa prima che la situazione precipiti. Invece che aspettare l’esplosione scegliere un’azione – intenzionale – che ci protegga dalla possibile ferita o dalla possibilità che gli altri ci feriscano. In realtà facciamo già prevenzione con l’evitamento ma è una prevenzione poco efficace. La rabbia è una emozione con molta carica e l’evitamento non abbassa la carica della rabbia, riduce solamente l’esposizione fisica alla situazione difficile.
Prevenire significa scegliere di fare una serie di azioni che abbassino il livello della tensione tenendo conto del fatto che la nostra attenzione è rivolta ad evitare la deflagrazione e non ad evitare la situazione.
Cosa fare invece se l’esplosione è già avvenuta? Se il rapporto è solido possiamo avere un’opportunità costruttiva, di confronto. Possiamo avere la possibilità di riparare la ferita ed imparare dall’esperienza. Se invece il rapporto è già compromesso non trasformiamo questa persona in un nemico. Quando ci sentiamo feriti – e la rabbia molto spesso è la risposta ad una ferita – è facile pensare che la responsabilità sia di chi ci ha ferito. Entriamo così in un conflitto interiore che ci lascia stremati perchè diventa una guerra interna.
Non serve: abbiamo bisogno di curare e consolare la nostra ferita. Non abbiamo bisogno di un nemico da combattere ma di un amico da consolare e questo, intimamente, possiamo farlo solo noi.
La rabbia spesso ci ferisce più di un nemico. Il fatto che un nemico ci abbia ferito è già abbastanza negativo. Possiamo evitare di continuare a ferirci anticipando la ferita futura, rimanendo paralizzati dalla paura incapaci di incontrare quella persona al meglio delle nostre possibilità. Sharon Salzberg Robert Thurman
Pratica di mindfulness: Addolcire confortarsi aprire oppure la meditazione FB delle 7.30
© Nicoletta Cinotti 2018 Il protocollo MBSR