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Il tempo raggiunto e la velocità

20/09/2021 by nicoletta cinotti

Capita a tutti di voler fare subito qualcosa, di affrettarsi per finirla presto. Oppure di cercare di limitare al massimo i famosi “tempi morti” (che poi tanto morti non sono). Però la velocità accende l’interruttore dell’ansia. Potremmo pensare che sia l’ansia a renderci veloci. In realtà è l’opposto: la velocità dà il segnale di accensione alla nostra ansia che poi, una volta attivata, rende la nostra velocità ancora maggiore. A volte aumenta la velocità del corpo e della mente. Altre volte solo della mente che corre velocissima mentre il corpo, sopraffatto dalla velocità della mente, rimane fermo e inerte, come morto, per non sapere come fare a rincorrere la mente che corre veloce.

Noi siamo un corpo, un cuore e una mente. Delle tre quella più veloce è la mente. Il corpo può allenarsi ma sarebbe di media velocità. Il cuore invece ha tutte le marce. Corre veloce con le emozioni difensive come la rabbia e la paura, ha una buona velocità di crociera con le emozioni legate alla ricerca delle risorse e se ne va lento e rilassato con le emozioni affettive. Quando stiamo bene con qualcuno, quando vogliamo bene a qualcuno, rallentiamo. Perché il nostro cuore sa che l’amore ha ritmi lenti e ama il sostare più che l’andare.

Così correre, anche contro la nostra volontà accende l’ansia perché ci dice che c’è qualcosa da cui scappare e qualcos’altro verso cui tendere. Allora rallentare, con la pratica di self-compassion, può essere un ansiolitico molto potente. Cosa c’è di meglio che ricordarsi la possibilità di essere al sicuro. Al sicuro con noi stessi, nella nostra casa: la mente-cuore. Quella sicurezza che ci regala fermarsi e stare: il nostro gratuito atto di immortalità.

(…)Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.

La morte
è sempre in ritardo di quell’attimo.

Invano scuote la maniglia
d’una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
Wislawa Szymborska Traduzione di Pietro Marchesani

Pratica di mindfulness: Addolcire, confortarsi, aprire

© Nicoletta Cinotti 2021 Emozioni selvatiche: un programma per elefanti coraggiosi

Archiviato in:Mindful Self Compassion, mindfulness, mindfulness continuum, Protocollo MBSR

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