
Le classi d’esercizi bioenergetici sono forse il modo più conosciuto di avvicinamento all’analisi bioenergetica. Semplici e con una struttura regolare di lavoro corporeo – che permette di affrontare le tensioni ricorrenti – rientrano tra le attività di promozione della salute che sono tipiche dell’analisi bioenergetica. Spesso sono strutturate in cicli di 10 incontri a frequenza settimanale e offrono così un programma regolare di lavoro corporeo.
Il libro – Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica. manuale di esercizi pratici – che le presenta raccoglie il lavoro di Alexander Lowen e di sua moglie Leslie, che contribuì attivamente alla costruzione delle sequenze di esercizi, e uscì negli Stati Uniti nel 1977, rapidamente tradotto in Italia da Astrolabio, due anni dopo. Malgrado sia un libro piccolo raccoglie, in maniera organica, tutto quello che c’è da sapere – e da esplorare – in una classe d’esercizi.
La vibrazione
La vibrazione – o fascicolazione – è uno degli elementi più tipici della classe. Lavoriamo perché si verifichino questi movimenti involontari che indicano che c’è stato un de-tensionamento muscolare.
La vibrazione è dovuta a una carica energetica della muscolatura ed è analoga alla vibrazione che ha luogo in un filo elettrico quando una corrente lo attraversa. Alexander Lowen
Spesso mi scrivono persone che soffrono di fascicolazioni muscolari spontanee e vorrei quindi spendere due parole per fare una distinzione. Le vibrazioni o fascicolazioni che si sperimentano in bioenergetica sono dovute al fatto che il muscolo viene stressato e, quando il muscolo arriva ad un massimo di tensione, reagisce de-tensionando, cioè vibrando. Si utilizza un principio di fisiologia per arrivare alla distensione, a quello che, in bioenergetica, è l’arrendersi al corpo. È un processo di carica per arrivare alla scarica, percorrendo una strada contro-intuitiva, come accade spesso in bioenergetica.
Le fascicolazioni spontanee invece, possono avere diverse origini e vanno investigate con il proprio medico di fiducia se arrivano a compromettere uno stato di benessere psicofisico, perché, ovviamente, una tendenza alla fascicolazione può essere fisiologica in condizioni di tensione.
Produrre vibrazioni ha uno scopo: aumentare la capacità di tollerare eccitazione e piacere. Per ottenere questo è necessario che il nostro senso di sé sia ancorato al corpo. Lo scopo però non si limita alla salute fisica ma include la salute psichica.
Durante questo processo avviene un analogo cambiamento nel pensiero e negli atteggiamenti di una persona. Quando le vibrazioni attraversano completamente il corpo, la persona si sente unita e integrata, intera…La sensazione di unità e integrità porta ad una naturale sincerità di pensiero e azione. Alexander Lowen
Il grounding
Perché questa esperienza sia facilmente integrata, tutti gli esercizi hanno due basi: il lavoro sul grounding e l’ampliamento della lunghezza respiratoria. Avere grounding significa essere radicato nella realtà, abbassando il centro di gravità e spostando l’attenzione predominante dai pensieri al corpo, per aumentare l’identificazione con il corpo. La nostra identificazione con i pensieri è, per Lowen alla radice di molte delle patologie psicologiche. Su questo, per lui, ci sono poche parole da spendere: è necessario permettere alle persone di avere una diversa esperienza del proprio corpo. E la classe è proprio questo: avere una diversa esperienza del proprio corpo.
Il grounding è legato al lasciarsi andare che, in bioenergetica, significa, lasciarsi scendere, perché, inconsciamente, ci teniamo su di continuo, per paura di cadere e di abbandonarci alle nostre sensazioni. Quando ci spingiamo in alto perdiamo il nostro ritmo e la nostra capacità di autoregolazione, per seguire il ritmo e la volontà della mente.
La respirazione sana
La respirazione sana è un’attività che riguarda tutto il corpo. Quello che facciamo nella classe è lavorare sulle contrazioni che tagliano questa qualità del respiro. In questo modo le sensazioni possono aumentare e sicuramente cresce la consapevolezza corporea.
Anche se può sembrare strano l’analisi caratteriale nasce qui: i caratteri si strutturano sulla base dell’interruzione più ricorrente che si produce nel nostro respiro. Per questo, se si è uno psicoterapeuta bioenergetico, è inevitabile condurre la classe tenendo conto delle modalità respiratorie dei partecipanti. E, soprattutto, ascoltando il cambiamento del suono del respiro, man mano che la classe va avanti.
Bent out of shape o arrabbiato?
Bent out of shape è il titolo di un fortunato libro americano sulla classe d’esercizi ma, in inglese, dire che qualcuno è bent out of shape è anche un modo per dire che è molto arrabbiato, fuori di sé per la rabbia. Questo è un concetto sottile e profondo della bioenergetica. I muscoli contratti, tesi, sono muscoli “arrabbiati” o “spaventati” e portano a sperimentare queste emozioni anche al di là del dato di realtà. Ecco perché il lavoro espressivo sulla rabbia, in bioenergetica, è così importante. Perché, dando espressione a questa tensione di sottofondo, ci permettiamo di liberare le tensioni muscolari che ci rendono imprigionati in una modalità difensiva. Passiamo dal corpo ma, in realtà è un modo per cambiare la mente, per ridarle flessibilità e vigore. Vitalità e senso della novità. Fuori dalla ripetizione delle vecchie letture del mondo.
Poi, poiché in fondo Lowen era un poeta, collega la modalità di respiro con la nostra modalità di relazione sociale. La nostra inspirazione così parla della nostra capacità di protenderci all’esterno, la nostra espirazione parla della nostra capacità di cedere.
Le lacrime sono come pioggia dal cielo ed un buon pianto è come un acquazzone che pulisce l’aria. Piangere è il modo fondamentale per liberare le tensioni, come si può vedere osservando un bambino che scoppia a piangere, quando le frustrazioni gli creano una tensione insopportabile. Nessuno deve vergognarsi di piangere poiché siamo tutti bambini nel cuore. Alexander Lowen
Cosa offrono le classi d’esercizi bioenergetici
Gli esercizi bioenergetici offrono l’opportunità di esercitarsi e di prendere dimestichezza con l’espressione di ciò che si sente, in un ambiente protetto e adatto a questo scopo. L’espressione di ciò che si sente non è diretta ad altri.
Inoltre, se da una parte si viene sollecitati ad esprimere quello che si sente, dall’altra si viene aiutati ad esercitare e mantenere padronanza dell’esperienza, in modo che l’espressione sia appropriata.
La scelta del momento per agire e parlare è altrettanto importante quanto ciò che si fa e si dice. Ci sono persone che reagiscono troppo rapidamente: sono impulsive e manca loro il controllo consapevole che caratterizza una persona padrona di sé. Altre reagiscono troppo lentamente, spesso molto tempo dopo che la situazione è superata. Equilibrio comporta tempestività non impulsività. Alexander Lowen
Come integrare gli esercizi nella psicoterapia?
Potrebbe essere interessante leggere un report di un caso clinico che ben chiarisce come, a partire dal racconto di una esperienza personale, si possa sentire l’esigenza e la naturalità del passaggio all’esplorazione attraverso il corpo. L’articolo si intitola Il movimento e l’esplorazione di sé (pdf) di Lynne Parsons originariamente pubblicato da IPSO.
© Nicoletta Cinotti 2022
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Corso registrato “10 Classi di Yoga e bioenergetica”
Bibliografia di riferimento
Lowen A., Lowen L., Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica
Mitchell E., Bent out of shape
Parsons Lynne,Il movimento e l’esplorazione di sé