Nell’ultimo mese ho ascoltato spesso dei podcast. In particolare ho ascoltato “Donne del futuro”, un podcast condotto dallo scorso Novembre da Maria Latella per il Sole 24ore. È una serie di interviste a donne, tutte sotto i quarant’anni, che sono top manager di aziende internazionali e nazionali. Donne che ce l’hanno fatta. Molte di loro partendo da condizioni di assoluto vantaggio culturale. La domanda più bella di queste interviste – tutte interessanti – è quella sugli errori. Da quali errori hai imparato di più e cosa hai imparato, chiede quasi alla fine dell’intervista maria Latella
Una domanda fondamentale perché le donne non si perdonano gli errori e spesso rimangono con un sottofondo di critica. Tutti possono sbagliare meno noi.Le risposte sono tutte interessanti. Forse la più interessante è quella di Alessandra Montrasio che, una volta al mese, tiene un incontro di storytelling proprio sugli errori, invitando un personaggio famoso a raccontare il suo “errore magico”, quello da cui ha imparato di più.
Il mio errore magico è essere convinta di non aver studiato abbastanza, di non sapere abbastanza, di non essere abbastanza pronta. Un errore che mi ha insegnato ad essere umile, e di questo gliene sono grata. Un errore che non mi consente riposo e per questo ho deciso di darmi compassione. Ti invito a farlo anche tu, rispetto ai tuoi errori. Sia quelli magici, dai quali hai imparato molto, che quelli che, invece, fai fatica a perdonarti.
Partecipa al mio sondaggio. Compila questo modulo (Clicca sulle parole in grassetto) perché condividere è un modo per smitizzare la vergogna legata agli errori. Le tue risposte rimarranno anonime ma tu saprai di aver condiviso, un modo per dirti, che puoi iniziare a perdonarti.
Puoi svalutarmi nella storia
Con le tue amare, contorte bugie,
Puoi schiacciarmi a fondo nello sporco
Ma ancora, come la polvere, mi solleveròLa mia impertinenza ti infastidisce?
Perché sei così coperto di oscurità?
Perché io cammino come se avessi pozzi di petrolio
Che pompano nel mio soggiornoProprio come le lune e come i soli,
Con la certezza delle maree,
Proprio come le speranze che si librano alte,
Ancora mi solleveròVolevi vedermi distrutta?
Testa china ed occhi bassi?
Spalle che cadono come lacrime,
Indebolita dai miei pianti di dolore.La mia arroganza ti offende?
Non prenderla troppo male
Perché io rido come se avessi miniere d’oro
Scavate nel mio giardinoPuoi spararmi con le tue parole,
Puoi tagliarmi coi tuoi occhi,
Puoi uccidermi con il tuo odio,
Ma ancora, come l’aria, mi solleverò. Un estratto da Mi solleverò di Maya Angelou
Pratica di mindfulness: Be water
© Nicoletta Cinotti 2021 Reparenting ourselves
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