
Ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentita persa. Troppe cose da rincorrere e la sensazione che non ci fosse davvero spazio per me. Mi sembrava che le giornate fossero solo un elenco di problemi da risolvere, di soluzioni da trovare, di prove da superare. Non c’era nulla che andasse male ma non c’era nemmeno nulla che davvero mi desse un senso di felicità. La sensazione era quella di aver perso il filo. Un po’ come quando perdi il filo del discorso e improvvisamente non riesci più a ricordarti che cosa stavi dicendo: vuoto. Una specie di rumore bianco. Poi riprendi il discorso e prosegui. Ma, a volte, la sensazione di riprendere il filo non è così immediata.
È in quei momenti che la pratica diventa il mio modo per riprendere il filo. Porto l’attenzione all’interno, al respiro e aspetto che il filo torni tra le mie mani. L’attenzione è uno strumento formidabile: non solo possiamo scegliere tra attenzione selettiva, concentrazione e consapevolezza aperta ma possiamo provare l’attenzione condivisa, quella meraviglioso sensazione che proviamo quando siamo insieme a qualcuno e guardiamo nella stessa direzione. In quel preciso momento siamo presenti e, non solo, siamo insieme. Tutto questo non è merito esclusivo dell’attenzione ma se siamo distratti non può accadere. Quante volte ci capita di essere insieme ma di non sentire la presenza dell’altro? È perché la sua attenzione è altrove. Non ci basta che il corpo sia accanto a noi. Desideriamo che accanto a noi ci sia anche la presenza.
La distrazione non è solo dimenticarsi qualcosa d’importante: è anche essere così occupati da aver perso il filo della propria vita. Ritrovarlo, in quel momento, diventa urgente. Senza è come se fossimo ospiti casuali delle nostre giornate che rimangono spogliate della nostra presenza. Senza il nostro filo nelle mani non solo ci sentiamo persi: ci sentiamo anche soli.
C’è un filo che segui. va tra le cose
che cambiano ma il filo non cambia (…)
Non puoi fare niente per fermare il tempo
ma non lasciare mai andare quel filo. William Stafford
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del corpo
© Nicoletta Cinotti 2021 Il protocollo MBSR