
Dopo la pratica succede spesso un piccolo miracolo. Il lo chiamo in miracolo dell’inquiring, quando, condividendo le sensazioni, a volte piacevoli, a volte spiacevoli, (a volte la spiacevole sorpresa di non avere sensazioni), qualcosa cambia e trova il suo posto e la sua forma.
È un miracolo perché noi siamo, invece, abituati a lottare contro le sensazioni, se sono spiacevoli, per farle andare via prima possibile. Oppure a trattenerle, se sono piacevoli, per farle rimanere più a lungo possibile, ma non a esplorarle. L’esplorazione di quello che sentiamo ci sembra superflua. Oppure pericolosa. Eppure l’esplorazione – il semplice guardare con interesse e curiosità non finalizzata ad un risultato specifico – produce un miracolo: la trasformazione dell’esperienza, qualunque questa sia, in qualcosa di intimo. Tutte le volte che un’esperienza diventa intima noi cresciamo, ne usciamo arricchiti, comprendiamo il senso e la sofferenza diminuisce. Diminuisce perché, crescendo l’intimità nei nostri confronti, cresce la possibilità di sperimentare il sentimento lento della compassione.
La compassione è un sentimento lento proprio perché, per svilupparsi, richiede apertura verso l’ascolto. La prima cosa che perdiamo, quando abbiamo fretta, è proprio la possibilità di provare compassione verso di noi o verso gli altri. Così l’inquiring, questo lusso dell’esplorazione senza essere tesi ad un obiettivo, senza forzare verso un risultato, ci regala qualcosa di straordinariamente ricco: la possibilità di comprendere e di avere, nella nostra comprensione, non solo intelletto ma anche cuore. È questo che rende la vita degna di essere vissuta: avere intelletto e cuore. Avere una corrispondenza di amorosi sensi con noi stessi. Con parti di noi che abbiamo sepolto – forse per proteggerle dalla nostra fretta, forse per paura – e che aspettano di vedere la luce, di trovare ascolto. Di essere riconosciute.
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l’armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de’ suoi? Celeste è questa
corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote è negli umani …Ugo Foscolo
Pratica del giorno: Addolcire, confortarsi, aprire
© Nicoletta Cinotti 2019 Il protocollo MBSR