
Quando sono nata i miei genitori erano piuttosto giovani. Almeno lo era mia madre, sposata giovanissima e già alla seconda figlia. Ho provato per un attimo a pensare a come ero io alla sua età. Un figlio in quel momento mi sarebbe sembrato un disastro per la mia vita. Avrei vissuto le sue necessità in contrapposizione con le mie. Avrei vissuto i suoi bisogni come una rinuncia ai miei bisogni
Percepiamo i nostri genitori sempre molto più grandi di noi ma, da adulti, possiamo incominciare a guardarli con una diversa qualità di comprensione. Anche loro sono stati giovani. Anche loro avevano preoccupazioni che li distoglievano dall’essere sereni. Anche loro erano stati figli che non avevano avuto tutto quello di cui avevano bisogno. In una storia familiare è difficile comprendere quando iniziano i problemi. Forse vengono dalle nostre generazioni precedenti. Forse quella modalità di nostra madre che tanto ci disturba nasce dalla sua relazione con la propria madre.
Quello che è certo è che portiamo in noi – come i cerchi di crescita di un albero – tutti gli anni e tutte le generazioni che ci hanno preceduto. Salvare la nostra vita, sciogliere i nostri problemi non ha effetto solo su di noi. Libera le generazioni future dalla ripetizione di ciò che è accaduto. Avere la possibilità di comprendere che i problemi non iniziano necessariamente da noi, non significa essere condannati a rimanere nelle difficoltà. Significa restituire alle cose la loro dimensione e non sentirsi direttamente responsabili dei nostri problemi e nemmeno delle nostre vittorie. Difficile capire dove inizia un problema. Difficile capire dove inizia un successo. Possiamo solo sapere dove siamo oggi e scegliere – proprio ora – di non continuare a ripetere il ciclo degli errori. Allora potremo dire che la nostra salvezza è diventata la salvezza di chi è venuto dopo di noi. Salvando la nostra vita abbiamo reso libertà a tutte le generazioni successive in un circolo virtuoso di crescita.
Quello che non comprendiamo si chiama incomprensione, le incomprensioni e le percezioni sbagliate sono la base di tutte le sofferenze. La paura, la collera, la gelosia, tutte sono figlie delle incomprensioni, sono il prodotto delle percezioni sbagliate. Thich Nhat Hanh
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© Nicoletta Cinotti 2020 Reparenting ourselves: ritiro con Susan Bögels e Nicoletta Cinotti