
La previsione del futuro andrebbe messa tra gli sport estremi. Per tante ragioni: ti espone in un vuoto in cui non sai se avrai rete di sicurezza e ti fa credere invece di sapere dove atterrerai. Produce sensazioni intense ed estreme, come se quello che immaginiamo fosse vero e rispondente alla realtà. Ti fa credere di poter controllare gli eventi, mentre per la maggior parte delle volte sono gli eventi che controllano te e la tua vita.
Eppure è uno sport che pratichiamo tutti, soprattutto nei momenti difficili. Lo facciamo perchè vogliamo essere pronti per quello che ci aspetta: questa è la parte buona del gioco. Potremmo però prepararci in base ad uno scenario distorto dalle nostre emozioni e dai nostri pensieri e questa è la parte pericolosa del gioco, quella in cui rischiamo di farci davvero male.
La nostra creatività per esprimersi ha bisogno di essere libera da un senso di minaccia, altrimenti entriamo nella ripetizione. Più ci sentiamo minacciati e più entriamo nella ripetizione. Anche per questa ragione vale la pena fare attenzione alle nostre previsioni sul futuro: in genere sono condizionate dalle nostre esperienze passate. Così in questa giornata che inaugura un semi-lockdown proviamo a fare gli equilibristi tra la compassione – per noi e per gli altri – e la sospensione del giudizio: anche questi sono due sport diffusi che ci restituiscono lampi di insospettata vitalità.
Lascia andare i modi in cui pensavi che si sarebbe svolta la tua vita:
l’attaccamento ai piani, ai sogni o alle aspettative – lascia andare tutto.
Conserva le forze per nuotare con la marea. Danna Faulds
Pratica di mindfulness: I pensieri difficili
© Nicoletta Cinotti 2020 Il protocollo MBCT