
Tutti noi vorremmo ricevere fiducia. Ha un fascino pazzesco sentire che l’altro ti guarda e si fida. Che appoggia su di te una mano, che cerca il tuo sguardo per andare più lontano. La fiducia ha qualche cosa di nascente perché ci permette di sentire quello che potremmo diventare e non solo quello che siamo o che siamo già stati. Per questo molti di noi fanno qualsiasi cosa per meritarsi la fiducia e amarissimo è il dolore che senti quando scopri di aver perso la fiducia dell’altro.
Allora a volte facciamo trucchi barucchi. Quando non siamo sicuri del nostro valore o quando vorremmo qualcosa che non è ancora nato – perché la fiducia si presta a lunghe incubazioni e gravidanze – facciamo di tutto per averla e accorciamo i tempi andando in cerca dell’approvazione. È vero, quando l’altro si fida di noi ci sentiamo approvati ma non possiamo invertire i termini del rapporto. Prima viene la fiducia e poi l’approvazione. Se proviamo a giocare d’anticipo, mettendoci al servizio dell’altro per avere la sua approvazione e conquistare così la sua fiducia ci rendiamo schiavi. Iniziamo a strutturare un vizio di rapporto, uno di quelli destinati a renderci dipendenti anziché più liberi. Dipendenti dall’approvazione altrui per avere fiducia in noi stessi. Forse lo facciamo proprio per questa ragione. Proprio per costruire e rafforzare un’esile fiducia nei nostri confronti, andiamo a caccia di approvazione e lasciamo che approvazione e disapprovazione diventino il metro del nostro valore, la misura della nostra identità. Un metro di giudizio sbilanciato basato sulla vita degli altri, come se il loro parere potesse dare o togliere valore a noi stessi.
Vedere la ricerca di approvazione non è sempre un bello spettacolo anche se è uno sport che per millenni è stato tipicamente femminile. Adesso non più: abbiamo perso l’esclusiva in questo sport estremo in cui non rischiamo di perdere la vita ma “solo” di perdere dignità. Il luogo più amaro dove si incontra la spasmodica ricerca di approvazione è nelle relazioni d’amore tossiche, quelle in cui faresti di tutto per compiacere una persona e non perderla proprio quando avresti esattamente bisogno di fare la cosa opposta: perderla per ritrovarti. Perché cercare l’approvazione per conquistare la fiducia è proprio questo: uno dei tanti modi di perdersi che vanno sotto la voce dipendenza.
Ho bisogno di qualcuno che non abbia bisogno di me. Attribuita a Jim Morrison
Pratica di mindfulness: La fiducia
© Nicoletta Cinotti 2021 Reparenting ourselves. Ritiro di mindfulness dal 4 al 9 Giugno 2021