
Ci sono moltissimi momenti in cui vorremmo cambiare gli aspetti esterni della nostra vita. Cambiare casa, cambiare lavoro, cambiare città o cambiare partner. Queste ristrutturazioni possono occupare un bel po’ del nostro tempo; iniziare silenziosamente e finire per essere un rumore di sottofondo della nostra vita. “Devo cambiare qualcosa….” diventa un mantra a ripetizione, declinato in vari modi che vanno da “Deve cambiare qualcosa…” a ” se non cambia qualcosa…”
Ogni cambiamento esterno però arriva ad un punto di inerzia: ci accorgiamo che di più non possiamo fare. Perché non tutto dipende da noi, perché non tutto è modificabile. Quel momento – il momento in cui arriviamo a toccare che è stato fatto tutto quello che potevamo – è un punto critico.
Critico perchè proprio in quel momento siamo obbligati ad accorgerci che, se vogliamo andare avanti, l’unica alternativa che ci resta è passare a cambiare noi stessi. Proprio in quel momento, ci troviamo a un bivio tra l’accettazione e la lotta.
Nel momento in cui abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, siamo invitati ad accettare le cose così come sono, noi così come siamo. Se quell’accettazione non è possibile l’unica alternativa è cambiare noi stessi e lasciare la vita sia come la mola che rende più brillante il diamante. Lo fa tagliando e lasciando che sia la luce a disegnarne la forma.
Se continuiamo a lottare per cambiare l’esterno ed evitiamo di guardare ai cambiamenti che ci riguardano e che sarebbero possibili e anche necessari, ci raccontiamo una bugia: la bugia di credere che la nostra felicità e infelicità dipendano dagli altri. La nostra felicità dipende da quanto siamo in grado di riconoscere la nostra ricchezza. La nostra infelicità dipende da quanto ci facciamo dominare dalla nostra mente di povertà, quella che vede solo ciò che manca e non riconosce mai quello che c’è.
Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione siamo sfidati a cambiare noi stessi. Viktor Emil Frankl
Pratica del giorno: Standing Yoga
© Nicoletta Cinotti 2019 Vulnerabili guerrieri