
Cosa faresti se nel tuo ufficio o nella tua casa entrasse un ospite sconosciuto che sai che rimarrà del tempo? Se sei una persona fiduciosa ti avvicini, ti presenti, fai una prima valutazione e poi lasci che la relazione si sviluppi, prendendo piano piano le “misure” del nuovo ospite. Se sei più sospettoso o hai un senso molto territoriale dello spazio e delle relazioni potresti, quasi senza accorgertene, “metterlo alla prova” e avvicinarti con cautela.
In ogni caso sai che non potresti ignorarlo: devi avere una relazione e come e quanto la relazione sarà felice dipende da entrambi. Nella nostra vita potremmo considerare tutto quello che si manifesta nella nostra giornata come “il nostro ospite del giorno”: Sappiamo che alcuni saranno transitori e altri rimarranno più a lungo ma non sarebbe male considerarle le nostre “guest star“. Avere questo approccio ci permetterebbe di essere facilitati nella relazione, di avere più accesso alle nostre risorse e, in una parola semplice, di non sprecare energie inutili nella difesa del territorio e nella difesa di piani e progetti.
Ma non sempre funziona così. Se siamo di cattivo umore o non abbiamo una buona autostima potremmo considerare che quello che accade nelle nostre giornate sia un risultato di come siamo noi. Se è un buon risultato potremmo considerarlo una conferma, se è un cattivo risultato potremmo prenderlo come se fosse un brutto voto. In ogni caso decidiamo se considerare un ospite desiderato quello che ci accade, sulla base di quanto assomiglia ai nostri desideri e ai nostri piani. Ci mettiamo a discutere con la vita e con gli ospiti come se fossimo il regista di un talk show che vuole avere il controllo della situazione. Decidiamo il più velocemente possibile se quello che è successo è positivo, negativo o neutro e ci comportiamo di conseguenza. Prendiamo confidenza, diamoci il tempo di entrare in relazione: non c’è bisogno di reagire subito e nemmeno di capire tutto fin dal primo momento.
Così oggi facciamo, solo per un giorno, quello che è impossibile fare per tutta la vita. Salutiamo ogni ospite, ogni evento della nostra giornata come una possibilità di cui non avevamo conoscenza. Consideriamola come una risorsa e sospendiamo, solo per 24 ore il giudizio. Se questo avrà reso la nostra giornata più leggera facciamo esattamente la stessa cosa anche domani, giorno dopo giorno. Aspettiamo il giudizio finale: c’è chi dice che ci sarà e che non dipenderà da noi. Aspettiamo quel giorno (se possiamo) prima di dire che è tutto una catastrofe!
L’essere umano è come una locanda.
Ogni mattina un nuovo arrivo.
Momenti di gioia, di depressione, di meschinità,
a volte un lampo di consapevolezza giunge
come un visitatore inatteso.
Dai loro il benvenuto e intrattienili tutti! da La locanda, Rumi
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2022 Presentazione mindfulness del protocollo MBSR e del Programma Mindful Self-compassion
[box] Il 10% dei ricavi del Protocollo MBSR di primavera e del Programma di Mindful Self-compassion sarà destinato alla raccolta Fondi della Caritas Diocesana di Chiavari per i Profughi dell’Ucraina. Si chiama “Decima” ed è una pratica di generosità che ha radici antichissime.
Se vuoi contribuire alla Raccolta fondi della Caritas Diocesana di Chiavari questo è l’IBAN sul conto corrente intestato DIOCESI DI CHIAVARI – CARITAS DIOCESANA IBAN IT02Z 05034 31950 000000 102862 causale: Emergenza Ucraina Per informazioni CARITAS DIOCESANA P.za N.S. Dell’Orto 7 – CHIAVARI tel. 0185321234 martedì e giovedì ore 9-12 mail: caritas@chiavari.chiesacattolica.it www.caritaschiavari.it
In collaborazione con la Comunità Ucraina, la Caritas Diocesana di Chiavari chiede a chi avesse la possibilità, di offrire alloggi per l’ospitalità di piccoli nuclei [/box]