
Sono andata a scuola prima, entrando direttamente in seconda elementare. Ho finito il liceo prima, facendo quarta e quinta insieme. Perchè correvo tanto? Perché dicevano che ero intelligente e che quindi potevo accorciare i tempi.
Non so se avessero ragione. Credo che avere delle basi solide sia importante. Come credo che lasciar crescere le cose secondo il loro sviluppo naturale lo sia ancora di più. Così oggi molte persone accorciano la strada verso la mindfulness.- Tanto meditano già, quindi che bisogno c’è di fare il protocollo MBSR? Lo stesso bisogno che c’è di mettere delle solide fondamenta in una casa. È vero, a volte ci sembrerà di fare una ripetizione ma il programma MBSR si basa – con la brillantezza dell’intelligenza di Jon Kabat-Zinn – sulla radici della pratica di Vipassana e conoscere queste radici significa avere solide fondamenta. Poi possiamo seguire la nostra naturale inclinazione che ci porta in una direzione piuttosto che nell’altra. Ma le basi rimarranno sempre con noi.
Quando incontro le persone mi accorgo sempre se hanno ordine o disordine mentale. Perché le fondamenta servono anche a questo: a saper ordinare la nostra conoscenza di noi e del mondo. A volte immagino la nostra mente come un architetto che si trova il cantiere invaso da tutti gli elementi che gli serviranno per la costruzione che intende fare. Se non ha un progetto procederà scoprendo solo dopo che gli manca qualcosa o che avrebbe potuto utilizzare meglio una risorsa. Se ha un progetto può valutare come organizzare il materiale. Risparmiare sui costi, trovare soluzioni innovative.
Meditare è come far entrare tutto il materiale nel cantiere della mente. Se hai un progetto puoi partire da quel materiale per fare meravigliose costruzioni. E il progetto lo possiamo fare a partire dalle fondamenta e dalle nostre intenzioni. Dobbiamo progettare per sopravvivere. In ognuno di noi convivono due tendenze apparentemente in conflitto: lasciare che le cose accadano ed essere previdenti. Nel protocollo MBSR queste due anime si incontrano. Riceviamo istruzioni previdenti che ci danno la forza di permettere che le cose accadano.Il protocollo MBSR è come spalancare una porta: senza quella porta non saremmo mai entrati in quel giardino o, forse, non avremmo mai provato il respiro di sollievo di quel gesto intenzionale.
Il valore di una porta che si affaccia su un giardino non è la regolarità con cui viene usata o quanto rimane aperta. Il fattore decisivo è quell’unico, profondo sospiro di liberazione all’atto di spalancarla al primo tepore di una profumata primavera. In altre parole dove si ferma l’utilità di un albero e dove comincia la sua bellezza? Richard Neutra
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del corpo
© Nicoletta Cinotti 2019 Il protocollo MBSR edizione invernale a Genova e Chiavari