
Ci sono segnali che siamo abituati a lasciare in sotto impressione: sono segnali abituali e sono sensazioni generali e non specifiche. Tante volte ci sentiamo irrequieti oppure nel torpore o bloccati e li consideriamo segnali di una cattiva giornata. È vero: sicuramente quando ci sentiamo così abbiamo una cattiva giornata. Ci sono però delle buone ragioni per non lasciar stare quei segnali. Non è solo perchè ci dicono che si è attivata una delle tre basilari reazioni da stress – attacco, fuga o freezing – ma anche perchè queste condizioni sono degli impedimenti alla nostra consapevolezza.
È come se i segnali e i messaggi che costituiscono l’insieme della nostra consapevolezza si offuscassero e rimanessimo in una percezione distorta e limitata della realtà. Rimaniamo catturati in uno dei nostri vertici preferenziali: se siamo ipocondrici rimarremo catturati dalle sensazioni fisiche, se siamo emotivi verremo attraversati da emozioni più intense, se siamo molto mentali avremo più proliferazione mentale ma nessuna di queste informazioni sarà una buona informazione perchè saranno informazioni parziali che vedono solo uno spicchio della realtà.
La buona notizia è che per riaprire il campo della consapevolezza non è necessario lottare e nemmeno sforzarsi, come facciamo abitualmente. Basta semplicemente osservare con attenzione e lasciar andare. Osservare quello che accade senza aggrapparsi nel tentativo di modificare quello che sentiamo. Osservarlo, come se fosse una cosa sconosciuta, notarne tutti i particolari e poi lasciarlo andare. Sembra una magia eppure funziona. Basta che torniamo presenti che la nostra consapevolezza si apre e noi ci rianimiamo. È come se dicessimo al nostro cervello “Stai avendo una cattiva giornata ma sono al timone di questa nave in tempesta, non preoccuparti”.
In particolare non sforzarsi e lasciar andare – così contro-intuitivo per noi lottatori nati – ci insegna che per cambiare basta il tenero potere dell’attenzione e della ripetizione. Così il nostro respiro diventa come la goccia d’acqua che scava la dura pietra. Non abbiamo bisogno di tanto per cambiare. Cinque minuti di attenzione intenzionale al giorno possono bastare.
Semplicemente continua a osservare e lasciar andare, osservare e lasciar andare, respiro per respiro, momento per momento. Jon Kabat Zinn
Pratica di mindfulness: Cullare il cuore
Pratica informale di mindfulness: Oggi, tutte le volte che ti senti irrequieto, torpido o bloccato, prendi tre respiri consapevoli, osserva e lascia andare
© Nicoletta Cinotti 2018 Il protocollo MBSR
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