
Mi colpisce sempre come l’indicazione di pratica più semplice del mondo – segui il respiro naturale così com’è – possa essere tanto profonda. Forse, mi sono detta, è così intima perché ci invita a non perdere il filo di noi, il filo di chi siamo. Ci invita ad essere fedeli a sé stessi e lo fa in modo leggero, leggero quanto un respiro.
Può sembrare strano che un’azione così delicata sia tanto rivoluzionaria ma se ci pensi un attimo è facile perdere il filo, non solo quando parliamo e vieniamo interrotti ma anche quando lavoriamo, quando ci facciamo assorbire dai doveri quotidiani, dalle preoccupazioni, può essere semplice perdere il filo. Ti senti come se avessi perso le chiavi di casa e le stessi cercando nel luogo sbagliato. Allora puoi sempre tornare al respiro e lì in quel luogo interiore che è un non-luogo, ti ritrovi. Sempre.
È la stessa differenza che c’è tra farsi vedere, mostrare la propria immagine, ed esporsi. Quando ti esponi mostri qualcosa di più intimo della tua immagine, qualcosa che chiede ascolto. Corri un rischio maggiore perché se non verrai ascoltato sarà più amaro il rifiuto vissuto perché avrai esposto qualcosa in più della tua immagine, qualcosa che sta dentro e che è sempre legato ad un filo.Mostrare la nostra immagine ci espone ma non è così intimo come chiedere di essere ascoltati. Se vivi solo mostrando la tua immagine, senza mai esporti per mostrare la tua intimità ti sembrerà di essere uno specchio vuoto che riflette lo sguardo degli altri. Un filo che nessuno tiene in mano.
Ci commuove tanto la bambina con il palloncino rosso di Bansky perché quella bambina, quel bambino, siamo noi che teniamo il nostro filo, un filo strettamente legato al nostro respiro. Può passare il tempo, possono accadere tante cose ma non possiamo mai perdere quel filo prezioso, delicato come il nostro respiro.
C’è un filo che segui. Va tra le cose
che cambiano. Ma il filo non cambia.
Gli altri si chiedono cosa insegui
Devi spiegare del filo.
Ma per gli altri è difficile capire.
Finché lo tieni non puoi perderti.
Le tragedie capitano; le persone vengono ferite
o muoiono; e tu soffri e invecchi.
Non puoi fare niente per fermare il tempo.
Non mollare mai quel filo. William Stafford
Pratica di mindfulness: Self-compassion breathing
© Nicoletta cinotti 2021 Il protocollo di Mindful Self-Compassion