
È sempre complicato scrivere un manuale, tanto più sul più famoso, diffuso, praticato e basilare dei protocolli mindfulness: il protocollo MBSR.
Jon Kabat-Zinn, il suo ideatore, e Saki Santorelli, il primo successore di Jon Kabat-Zinn avevano aggirato a modo loro l’ostacolo. Jon l’aveva fatto con un libro poderoso – Vivere momento per momento – e Saki Santorelli con un testo narrativo che accompagna attraverso le otto settimane in modo poetico, Guarisci te stesso. Una scelta dettata dalla necessità di lasciare la struttura abbastanza flessibile da permettere all’istruttore che lo conduce di trovare un suo stile personale. Il protocollo MBSR inoltre, a differenza per esempio del protocollo MBCT, non è mai stato standardizzato ossia non c’è una struttura rigida ma dei temi attorno a cui la sensibilità degli insegnati si misura con un elemento essenziale: incarnare la mindfulness.
Maria Beatrice Toro, Claudia Romani e Stefano Ventura, con la curatela di Marco Mariotti, hanno tentato l’impresa di fare un manuale per istruttori di protocolli MBSR, forti della loro esperienza pluriennale nella formazione sul campo, offrendo così per la prima volta in Italia, una guida per i molti allievi dei loro corsi di formazione. Lo fanno coraggiosamente, dando rigore ma senza vincolarsi troppo alla struttura, a cui dedicano tutta la Terza parte, e dando un approfondimento iniziale sulle singole pratiche, sottolineando l’importanza dell’intenzione e accompagnando la conclusione con uno dei cavalli di battaglia di Maria Beatrice Toro: i pilastri della mindfulness.
Morellini editore e Yoga journal tornano insieme e si configurano come una delle voci editoriali italiane che con serietà portano avanti il tema mindfulness. Molto apprezzabile – e non poteva essere altrimenti – la sezione dedicata allo yoga con le poche posizioni basiche ed essenziali per aumentare la consapevolezza del corpo. Insomma un utile e agevole compendio per chi insegna mindfulness!
© Nicoletta Cinotti 2021 Per la Rubrica “Addomesticare pensieri selvatici”