
Nel 1989 Gail Sher tenne un discorso alla “School of Management and Strategic Studies” in La Jolla, in California. In quel discorso semplice e articolato insieme spiegava le ragioni per cui la poesia e la comprensione del linguaggio sono importanti sempre, qualunque sia il nostro campo di attività. Questo brano è un estratto da quel discorso “Poetry, Zen and Linguistic Unconscious”
Da ragazza studiavo piano con un insegnante che mi introdusse all’idea di “suonare con peso“. Sono diventata così consapevole non solo della leggerezza o pesantezza del mio tocco ma anche della sottile modulazione dei suoni e la loro delicata gradazione divenne un oggetto primario di attenzione. Oggi, come poeta, non è insolito per me guardare alle parole primariamente mettendomi in relazione al loro peso e a come questo risuona nell’ambiente circostante e ci permette di arrivare a livelli diversi di comprensione. (..)
- la comprensione spirituale da il “Poems of Wang Wei”
Il silenzio per Wang Wei è sia una disciplina personale che il tema della sua poesia e parla di tre livelli di silenzio. Il primo livello di silenzio è quello che possiamo incontrare nel mondo esterno. Questo mondo silenzioso è la precondizione perchè possa sorgere il secondo livello di silenzio che è spirituale ed è il silenzio della mente. La mente, depurata dalle distrazioni, fa emergere il terzo silenzio, il silenzio della meditazione più profonda “Quando il pensiero si ferma e le parole si arrestano ci muoviamo attraverso la luce verso una quiete assoluta“. Quando le parole sono piene di silenzio, la nostra comprensione ordinaria di ciò che è necessario per attribuire significato cambia completamente. Le parole si ergono solitarie. E i suoni possono essere espressivi e niente più è necessario per comprendere.
- la comprensione psicologica da “La guarigione del Sé”
Per Kohut, (psicoanalista fondatore della Psicologia del Sé n.d.t) il lavoro di un artista riflette i problemi psicologici della sua era e nel suo libro “La guarigione del Sé” affronta direttamente il tema del linguaggio frammentato con queste parole “…il grande artista descrive il sé vuoto e deprivato e cerca di guarirlo. Il musicista che compone suoni disordinati, il poeta che esprime una lingua decomposta, il pittore e lo scultore che esprimono una visione frammentata o un mondo tattile, cercano tutti la stessa cosa: di riparare la rottura del Sé e attraverso questo ri-assemblaggio e ri-arrangiamento dei frammenti cercano di creare nuove strutture e di tornare ad una integrità..”. Henry Moore, O’Neill, Picasso, Stravinsky, Pound e Kafka sarebbero stati incomprensibili cento anni fa. Oggi, proprio per il loro ordine intricato e non simmetrico, li ammiriamo perchè esprimono la qualità – intricata e non simmetrica – della nostra sofferenza.
- la comprensione ecologica
La natura fondamentale del linguaggio, secondo Gary Snyder, è selvaggia perchè è un fenomeno che si rinnova continuamente. Il linguaggio cambia in continuazione e cambia sia nel tempo che a seconda dei diversi interlocutori a cui ci relazioniamo. La nostra capacità di sintonizzarsi con questo aspetto “selvaggio” testimonia che la possibilità di rimanere presenti di fronte al caos può essere, alla fine, la nostra salvezza.
Così l’invito di Gail Sher è quello – trasversale – di passare questi tre livelli di comprensione: attraversare il silenzio per trovare il suono leggero delle parole. Attraversare la frammentazione per assemblare una diversa unità, accogliere la natura selvaggia del linguaggio che, al di là delle regole, rinnova continuamente sé stesso. E conclude così il suo breve saggio:
La mia più grande responsabilità come poeta riguarda il rimanere nel regno del non conosciuto. Non scrivo su quello che già so.(..) La mia scrittura sorge e mi sorprende continuamente. Gail Sher
© www.nicolettacinotti.net per la Rubrica “Addomesticare pensieri selvatici”
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