
Essere genitori è una gioia e una sfida. Grazie ad una migliore informazione abbiamo in mente tutti gli errori possibili e tutta l’importanza dei primi anni di vita. Come clinici ci troviamo altrettanto sfidati dai profondi cambiamenti della vita familiare: dalla gestione degli esiti dell’uso e abuso delle nuove tecnologie, a sistemi familiari sempre più instabili e minuscoli con poche risorse relazionali.
In generale è vero che una buona parte dello stress dell’essere genitore non viene solo dalle notti in bianco, dai risultati scolastici, dai problemi di relazione. Una buona parte dello stress dell’essere genitore viene dal desiderio di non sbagliare e, quando succede, dall’interesse a trovare modi efficaci per riparare gli errori, inevitabili, del percorso della genitorialità.
Quello che accade, in realtà, è che i genitori si trovano a mediare tra quello che sanno essere giusto e quello che è possibile fare nelle specifiche circostanze della loro vita e, in questa mediazione, si trovano a mettere in gioco risorse personali ed emotive che spesso sono poco coltivate. Risorse come la pazienza, la fiducia, la tolleranza, la stabilità emotiva. Risorse che rischiano di essere messe a repentaglio nelle situazioni di stress o in tutte quelle situazioni in cui il nucleo familiare si trova ad affrontare l’ospite indesiderato del disagio fisico o psichico che sia dei genitori o dei figli con difficili percorsi evolutivi.
Alla fine il senso di colpa prevalente è che, malgrado il desiderio di fare il meglio, non sempre i genitori danno il meglio e trasformare i circoli viziosi di una famiglia in opportunità virtuose di apprendimento diventa il compito che i clinici devono portare avanti. Un compito tutt’altro che facile.
Diventiamo genitori più tardi
L’età media dei genitori si è alzata, insieme al loro tasso di scolarità. Le ragioni sono molte: ragioni economiche, di costume, e di cambiamento nelle priorità. Sempre di più il diventare genitore è visto, oltre che come una addizione di amore, gioia e futuro anche come una sottrazione di tempo, di risorse economiche e un impegno da scegliere con responsabilità. Ed è proprio perché è cresciuta la consapevolezza che può essere l’impresa di una vita che i genitori desiderano impegnarsi a fondo. E cercano aiuto per poterlo fare bene quando attraversano momenti di crisi.
E in questo quadro che Susan Bogels, psicoterapeuta cognitivista, Direttrice del Centro Clinico dell’Università di Amsterdam, docente universitaria, ha unito le sue capacità di ricercatrice a quelle di una psicoterapeuta sensibile agli aspetti critici dello sviluppo individuale e familiare. Da questo connubio tra clinica e ricerca è nato il Programma di Mindful Parenting, un nuovo protocollo che unisce le caratteristiche del protocollo MBCT per la prevenzione delle ricadute depressive e del Protocollo MBSR per la riduzione dello stress.
A chi si rivolge il Mindful Parenting
Questo programma nasce come intervento per sostenere quei genitori con problemi emotivi che interferiscono con le loro capacità genitoriali oppure per quei genitori i cui figli hanno difficoltà fisiche o emotive che interferiscono con il loro sviluppo. Da questa base clinica il programma ha poi sviluppato anche interventi rivolti al sostegno della genitorialità con un’ottica preventiva.
Il Mindful Parenting è un programma di gruppo della durata di 8 settimane con un follow up dopo due mesi dalla conclusione del programma, con sessioni delle durata tra le due e le tre ore, a seconda della numerosità del gruppo. È adatto a genitori con figli di tutte le età e i bambini non sono direttamente coinvolti nel training proprio perché sia possibile uno spazio dedicato alla cura e alla crescita dei genitori.
Lo scopo è quello di sostenere i genitori nella loro relazione educativa coltivando un atteggiamento non giudicante e aderente alla relazione momento per momento con i loro bambini, offrendo un modo diverso di entrare in relazione con lo stress genitoriale. Una attenzione centrale è data alla necessità di conoscere ed accettare la realtà dei propri figli, diventando consapevoli degli schemi di reattività automatica e di come queste modalità reattive siano legate alla esperienza con la propria famiglia d’origine. Prendendosi cura di se stessi i genitori imparano a fornire una cura migliore ai propri figli: una cura che non risponde solo ai bisogni concreti ma anche alla qualità della relazione genitori – figli.
Venti anni di ricerca
Il programma nasce da venti anni di ricerca e sperimentazione ed è stato ideato da Susan Bogels e dai suoi colleghi dell’Università di Amsterdam. Si è rivelato efficace e con effetti duraturi sulla psicopatologia dei bambini e sul benessere dei genitori, diminuendo in maniera significativa lo stress genitoriale, gli schemi di iper-reattività, la qualità della relazione tra genitori e figli e le capacità di co-parenting. I risultati sono stati verificati sia in setting sperimentali che clinici.
Questo programma pratico offre una importante risorsa per le coppie e per gli psicoterapeuti familiari e sarà un rifugio, negli anni a venire, per molti genitori alle prese con lo stress della genitorialità. Christopher Germer
La formazione in Mindful Parenting
La formazione in Mindful Parenting è una formazione intensiva, come quella per la conduzione dei protocolli MBCT ed è aperta ai clinici che lavorino, in strutture o come liberi professionisti, nell’area della salute mentale: psicologi, psicoterapeuti, medici che abbiano una background in mindfulness e una personale pratica di meditazione.
I partecipanti alla formazione riceveranno una preparazione rivolta sia agli interventi clinici che preventivi. Una formazione in cui teoria e pratica saranno strettamente intrecciate e sostenute reciprocamente. Passeremo infatti dalla revisione della letteratura sull’argomento allo sperimentare direttamente esercizi di mindful parenting, con il sostegno di meditazioni guidate. L’esperienza, arricchita dal role palying, fornirà il terreno per l’approfondimento clinico in un processo di “teach back” in cui la riflessione sarà la base dell’apprendimento. Una attenzione particolare sarà data al consolidamento della pratica di inquiring – una delle pratiche verbali di esplorazione dell’esperienza nata nei protocolli mindfulness – che permette di aprire lo spazio di consapevolezza attraverso un approfondimento guidato dalle domande del conduttore.
La formazione si occuperà anche degli aspetti pratici dell’organizzazione: le dinamiche di gruppo, il lavoro con “genitori difficili”, gli aspetti organizzativi, in modo che, al termine dell’intenso percorso formativo, sia possibile iniziare ad offrire dei programmi di Mindful Parenting.
Questo programma offre i risultati di uno sforzo pionieristico per portare la mindfulness nella cura di famiglie che affrontano condizioni difficili dovute a patologie fisiche o psichiche e il suo beneficio può essere centrale sia per i figli che per i genitori. Jon e Myla Kabat Zinn
I partecipanti che avranno mostrato un livello adeguato di sviluppo delle capacità e degli atteggiamenti necessari per condurre un programma, riceveranno un certificato internazionale che li abilità alla conduzione di Programmi di Mindful Parenting.
https://www.nicolettacinotti.net/training-internazionale-in-mindful-parenting-con-susan-bogels-3-8-marzo-2022/
© Nicoletta Cinotti 2019