L’attenzione è un elemento centrale della nostra vita: permette l’apprendimento, attiva o disattiva il senso di allarme. Ci fa distinguere tra i segnali di pericolo e quelli di piacere. Sostiene tutti i processi di memorizzazione e ci permette di cogliere le informazioni salienti per noi. Eppure ha una economia che spesso non conosciamo o sottovalutiamo.
Non prestiamo attenzione al fatto che l’attenzione – proprio come tutte le altra capacità che abbiamo – è sensibile alla ripetizione. Se ripetiamo la frammentazione dell’attenzione attraverso il multitasking ci stiamo insegnando a diventare distratti e ansiosi perché – per la nostra mente – questi sono segnali di pericolo.
Diventiamo troppo assorbiti in quello che stiamo facendo tanto da isolarci dal mondo esterno? Può sembrare un vantaggio ma in realtà verremo esageratamente invasi anche dai pensieri ripetititvi o ossessivi e non sapremo come fare a mandarli via.
L’attenzione ha una economia che può essere coltivata: è importante che sia flessibile e possiamo farlo evitando gli estremi del multitasking e dell’eccessivo assorbimento attraverso la focalizzazione sul respiro. Va bene per entrambi gli estremi: se siamo distratti ri-calibriamo l’attenzione attraverso qualche minuto di consapevolezza del respiro. Se siamo assorbiti, ammorbidiamo l’attenzione staccando sempre con la consapevolezza del respiro. Non permettiamo alla nostra attenzione di essere un cavallo selvaggio perché quando avremo emozioni intense quel cavallo selvaggio sarà ingestibile. Non nutriamola solo attraverso il piacere perché in quel caso, quando saremo in difficoltà avremo un aiutante in meno.
Non pensare che sia una qualità spontanea e quindi che non ha bisogno di essere coltivata. Tutte le qualità naturali hanno bisogno di essere coltivate perché il nostro spazio non venga invaso dalla gramigna.
L’atto stesso di renderti conto che la mente si è distratta e di recuperare l’attenzione senza criticarti è essenziale alla pratica della meditazione di consapevolezza. Forse la tua mente finirà per calmarsi e assomigliare a un quieto specchio d’acqua. Penman, Williams
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2016 Mindfulness e bioenergetica Foto di ©Cristina Negrini
Lascia un commento