
In questi giorni sto perdendo regolarmente a dama con mio marito. A carte vinco, a dama perdo come una pivella. Perché non riesco a prevedere le possibili mosse future da parte sua. Magari faccio mosse intelligenti che lo mettono in difficoltà. Poi ci pensa, nel frattempo io mi stufo perchè gli ricordo che non ci stiamo giocando la vita, lui continua imperturbabile a guardare la scacchiera e vince. Al massino ho strappato un pareggio facendo un catenaccio alla Helenio Herrera.
La cosa però mi sembra molto interessante. Perchè dice tanto della nostra relazione ma forse della relazione in molte coppie. Da una parte c’è un eccesso di attività, dall’altra la riflessione: lenta eh, molto lenta. (E se vi dico io che è lenta, giuro che è proprio lenta). Quel fare meno diventa un “fare di più” per due motivi. Il primo è che gli permette di fare molte ipotesi sui miei movimenti futuri. Il secondo è che questa attesa aumenta la mia impulsività e quindi la mossa successiva diventa un tentativo di riportare movimento che finisce rovinosamente. Proprio come succede in molte coppie in cui l’attesa della risposta dell’altro è talmente lunga che, alla fine, diventa insopportabile e uno dei due decide. Da solo.
Si chiama risposta non contingente. Sono le risposte che non seguono il ritmo della richiesta relazionale ma dilazionano la risposta in tempi molto lunghi. A livello relazionale sono più stressanti di un rifiuto e nella relazione madre – bambino possono produrre danni nel rapporto d’attaccamento. Insomma in una relazione, quando qualcuno ci chiede qualcosa, è meglio dare una risposta in tempo utile. Se non lo facciamo acquistiamo potere ma perdiamo affetto e credibilità relazionale. Però giocando a dama devo dire che è utile.
Nelle partite a carte invece si chiede di tenere un certo ritmo – in alcuni giochi non si può sostare proprio più di tanto – e inoltre c’è una diversa componente. Non sai mai quelle che saranno le carte che in gioco. Come nella vita si mischia una bella dose di fortuna, flessibilità e intuito. Non puoi studiare più di tanto perchè c’è una quota di imprevedibilità e quanto ti sai muovere in quella imprevedibilità fa di te un buon giocatore. Certamente comprendere il gioco degli altri aiuta, come aiuta ricordare le carte che sono state giocate, ma non giochi a carte scoperte come nella dama.
Potrei decidere di non giocare a dama. Non lo farò. Continuerò a giocare a dama per imparare le sue mosse, per imparare una cosa che so fare poco – costruire strategie – e, soprattutto, perchè perdere da lui mi piace (non perdere sempre però). Certo che l’amore è strano!
Ho scoperto che con il mal d’amore il modo migliore è affrontare i problemi direttamente, senza esitazioni. Stare con il nostro disagio è il modo migliore per attraversarlo. Lodro Rinzler
Pratica di Mindfulness: Praticare Apri
© Nicoletta Cinotti 2018 La cura del silenzio
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