
Non saprei dire con precisione che sintomi ha l’anima quando è schiacciata. Per tanto tempo non ho pensato in termini di anima. Mi sembrava che avere spirito fosse più che sufficiente. Invece ho capito che, per me, l’anima è una parte insostanziale eppure molto reale. Assomiglia a quello che in Oriente chiamano la mente – cuore perché l’anima capisce molto bene quello che succede e le risuona direttamente nel cuore. A volte mi capita di vedere pazienti che non avrebbero bisogno di psicoterapia perché non hanno un disturbo psichico ma, semplicemente, hanno l’anima che rimane schiacciata tra gli impegni della vita. Come quando una manica larga rimane impigliata dalla maniglia della porta. Eri convinta di muoverti ma qualcosa – d’improvviso – ti ha trattenuto. Allora arrivano in psicoterapia perché capiscono che quella è una situazione che richiede rimedio: si sentono stanchi, demotivati. Soprattutto hanno la stanchezza che divide. Quella stanchezza che ti porta a litigare invece che a riposare l’uno nelle braccia dell’altro.
Direi che la stanchezza che divide è uno dei sintomi più frequenti dell’anima schiacciata. Divide perchè sei stanco morto ma nessuno vede la tua stanchezza. Allora ti arrabbi perché nessuno ti capisce ma il punto è che sei tu che non ti capisci più. Il tuo cuore non percepisce più correttamente il tempo e quindi continui a fare anche quando dovresti fermarti.
Oppure tutto ti sembra senza sapore. Più ti impegni meno non funziona. Una volta le persone non venivano in psicoterapia perché avevano l’anima schiacciata. Venivano perché erano depressi o ossessivi. Oppure isterici. Oggi no: il 70% delle persone viene in terapia perché ha l’anima schiacciata e non ha nessuno con cui parlarne. È per questo che la meditazione ha una grande diffusione: lì, fermi e immobili, con l’unica attenzione al respiro, l’anima schiacciata riprende fiato. E finalmente riprende la sua dimensione naturale. Che è un po’ più grande del nostro corpo. Chi ha l’anima infatti, è sensibile anche a quello che succede accanto a lui. Quando l’anima è schiacciata no, senti solo il tuo personale dolore.
Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell’arcobaleno per un cieco o il canto dell’usignolo per un sordo. Michael Ende
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2019 Il protocollo MBSR: edizione online
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