
Ci sono qualità che hanno molto impatto nella nostra vita: la volontà è una di queste. Abbiamo bisogno di essere determinati e di mantenere la rotta anche di fronte alle difficoltà ma, nello stesso tempo, abbiamo bisogno di saperci fermare al limite fisiologico che è sempre un limite personale.
Per la volontà questo diventa essenziale.
Se abbiamo bisogno di volontà per andare avanti abbiamo bisogno anche della saggezza di riconoscere quando fermarsi. Altrimenti la volontà diventa un’arma che usiamo contro di noi, per arrivare ad un fantomatico punto ideale anziché coltivare un obiettivo reale della nostra vita. Così la volontà diventa l’interlocutore del lasciar andare. Due facce della stessa medaglia: quella della saggezza
Se abbiamo bisogno di determinazione per migliorare certi aspetti del nostro carattere abbiamo anche bisogno di accettazione per non diventare perfezionisti: non tutto può essere cambiato e raramente sappiamo prima cosa è suscettibile di cambiamento. Ce lo dice la vita stessa con una risposta a posteriori. Così la volontà diventa l’interlocutore dell’accettazione. Due facce della stessa medaglia: la compassione
Quando manca la volontà rimproverarci non serve: serve cercare dov’è finita la nostra self compassion. Senza quello non potremo percorrere la strada della determinazione: avremo troppa paura del nostro giudice interiore.
Quando manca la volontà non serve nemmeno sforzarsi: dobbiamo cercare dove è finita la nostra saggezza. Quella che ci fa discriminare ciò che è davvero importante per noi. Senza saggezza non potremo andare da nessuna parte perchè sarà come muoversi senza direzione.
Alla fine ciò che davvero cura la forza di volontà, ciò che la mitiga e la rende un affilato strumento umano e un po’ divino è la gentilezza che ci fa riconoscere la grazia nei nostri errori, il tesoro nei nostri fallimenti, l’opportunità in ogni momento della nostra vita. A volte abbiamo solo bisogno di entrarci nella nostra vita, poi tutto il resto viene da sé.
Quando esercitiamo la compassione dobbiamo fare i conti con la paura del dolore. Ci vuole coraggio per essere compassionevoli: bisogna imparare a rilassarsi e ad avvicinarsi dolcemente verso ciò che ci spaventa. Pema Chodron
Pratica di mindfulness: Self compassion breathing
© Nicoletta Cinotti 2018 A scuola di grazia e non di perfezione
Foto di © Simo_SCRIC_Corrao Eagle Eye79
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