
In genere identifichiamo il carattere con la somma delle esperienze della nostra vita e con il risultato delle scelte educative della nostra famiglia. In bioenergetica però la definizione di carattere è precisa e mette insieme corpo e mente. Anzi, crediamo che il corpo, con la sua struttura e l’insieme delle sue contrazioni, frammentazioni e tensioni, definisca e mantenga il quadro della mente.
Ci sono tre processi che lo formano: privazione, soppressione e frustrazione. Sono processi che hanno uno scopo educativo ma che possono essere anche traumatici. Nella privazione abbiamo avuto meno di quanto avremmo avuto bisogno, nella soppressione avevamo più energia di quella che era accettabile e la frustrazione è avvenuta proprio per insegnarci qualcosa: qualcosa che non avremmo dovuto fare.
Poi, una volta diventati adulti, questi tre aspetti – privazione, soppressione e frustrazione – continuano ad essere attivi. Non sono più i nostri genitori ad usarli. È la vita stessa. Come rispondiamo a queste esperienze che ci ricordano quella infantile rafforza il nostro carattere oppure lo cambia. Così, ogni giorno, potremmo domandarci cosa ci succede quando abbiamo meno di quello che vorremo. Cosa ci succede quando non possiamo esprimerci e ci troviamo ad essere frustrati.
L’esplorazione delle sensazioni fisiche, emotive e dei pensieri ci dirà se stiamo rafforzando i nostri tratti caratteriali o se stiamo uscendo dalla nostra comfort zone per provare qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Perché siamo noi che, alla fine, alimentiamo il nostro carattere. Se questi tre meccanismi – privazione, soppressione, frustrazione – lo formano, quello che lo fa fiorire è la nostra capacità di maturare risposte diverse, fuori dalle solite abitudini. Ciò che lo fa fiorire è uscire dal pilota automatico. E siamo noi che possiamo scegliere di farlo mettendoci in una relazione collaborativa con la realtà e con le nostre esigenze. Scegliendo di non lottare ma dichiarare pace.
La disponibilità ad accettare la realtà e a collaborare con essa è l’elemento essenziale di qualsiasi pratica meditativa. Jon Kabat Zinn
Pratica del giorno: La classe del mattino
© Nicoletta Cinotti 2018 Cambiare diventando se stessi