
Il nostro invisibile mondo interno è piuttosto abitato: pensieri, emozioni, sensazioni fisiche, fantasie e intuizioni si mischiano in un movimento continuo e interessante. Apparentemente siamo tutti giacca e cravatta ma dentro siamo un mare in movimento. Saper riconoscere i diversi elementi che compongono questo mare è importante perché alcuni ingredienti ci porterebbero in una direzione diversa da quella in cui siamo diretti.
A volte, ad essere sinceri, non sappiamo bene dove siamo diretti e, a maggior ragione, abbiamo bisogno di sapere cosa compone questo mondo interno per non andare alla deriva.
Alcune distinzioni sono facili, come quelle tra sensazioni fisiche e pensieri. Altre molto meno facili come quelle tra emozioni e pensieri. Sono distinzioni più complesse perché i loro territori sono confinanti. Anche la distinzione tra intuizione e fantasia è delicata perché ci porta nel territorio del futuro. Stiamo fantasticando quello che vorremmo realizzare oppure abbiamo appena avuto una intuizione sulla direzione da prendere? A volte mi aiuta fare delle distinzioni perché, guarda caso, sia fantasie che intuizioni arrivano sempre nello stesso luogo, quando medito, quando pratico.
Sembra che praticare sia aprire la porta alle fantasie più rigogliose e alle intuizioni più profonde. Gli dico mettetevi in fila signori e parlate uno per volta ma non mi danno udienza. Parlano tutti insieme come se fossero al mercato generale e ognuno volesse convincermi a comprare il loro prodotto. Così, un po’ tirata per la manica, ho imparato a riconoscere che le fantasie mi portano sempre altrove. Non mi lasciano mai dove sono. Non è necessariamente un futuro ma è sicuramente un altrove, un luogo diverso, spesso vanamente migliore. L’intuizione mi mette più profondamente dove sono, mi fa prendere dimora e riscalda e apre proprio perché, in tutto questo movimento, garantisce un senso di flessibile stabilità. Se la fantasia è seduttiva, l’intuizione è sincera. A volte scomoda nella sua sincera essenzialità. L’intuizione arriva quando vuole lei. La fantasia quando voglio io. La fantasia non mi sorprende mai, anche quando è strabiliante. L’intuizione mi sorprende sempre. La fantasia scorre veloce, l’intuizione è lenta. La prima scorre a binario unico, la seconda apre tante possibilità. Ma, soprattutto, quando arriva una intuizione il rumore del mercato si placa e se la accolgo, il rumore del mercato diventa una luce chiara, come quella delle mattine in cui è nevicato.
Il silenzio ha bisogno della vita quotidiana. Ha bisogno del rumore, dei gatti, degli urli, per sapere che sono una cosa sola Basta stare nel piccolo col piccolo, perché il grande si rivela da sé quando siamo attenti. E il percorso della comprensione passa lieve per tutta la nostra vita. Chandra Livia Candiani
Pratica di mindfulness: La consapevolezza aperta
© Nicoletta Cinotti 2019 Il protocollo MBSR Serata di presentazione a Torino oggi alle 21
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