
Se è vero che tutti desideriamo essere felici è anche vero che sappiamo bene quanto questa sia una sensazione transitoria. Spesso legata più a qualche evento che non ad uno stato d’animo. Siamo anche convinti che per poter essere felici sia necessario – forse indispensabile – realizzare qualcuno degli obiettivi che ci diamo, ogni giorno. Indipendentemente dal fatto che questi obiettivi siano – molto spesso – fuori dalla nostra ragionevole portata.
L’idea che la felicità sia un premio è fortissima, resistente a qualsiasi dimostrazione contraria. E se invece ribaltassimo la prospettiva? Se partissimo dall’idea di onorare la felicità che abbiamo già a nostra disposizione. Se partissimo, anziché dall’idea che la felicità arrivi quando realizziamo qualche obiettivo esterno, dall’idea di lasciare spazio, prospettiva, ampiezza a partire dalla felicità che è già presente nella nostra vita, per quanto ci possa sembrare piccola e banale?
Sarebbe un piccolo ma fondamentale cambio di prospettiva con un significativo vantaggio: quello di metterci in contatto con le nostre risorse migliori, con la nostra creatività, con la nostra fiducia e con le nostre motivazioni di base. Perché questo è il vantaggio della felicità: quello di permettere un dialogo ricco e pieno con quello che abbiamo a nostra disposizione.
Il vantaggio delle sforzo è quello di darci determinazione e impegno ma, anche, di metterci nella condizione di sentire di più gli aspetti minacciosi e difficili della vita. Lo sforzo ci mette in contatto con le nostre difese e le difese, inevitabilmente, chiudono anziché aprire.
Allora perchè non scegliere, magari solo per un giorno, il vantaggio della felicità? Quel vedere la piccola, piccolissima, grande felicità che è già qui e non quella che ancora non è arrivata? Perchè per un giorno non smettiamo di spostare sempre più lontano, sempre più in alto, l’asticella della felicità? Potremmo scoprire che ci sono infinite ragioni di gratitudine che rimangono nascoste dietro le nostre difese.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. Khalil Gibran
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2018 Il protocollo MBSR