
Sappiamo tutto dov’è il cuore: in alto a sinistra. Sappiamo anche com’è grande: quanto il nostro pungo ma il cuore è un organo strano che esce da qualsiasi consuetudine. Così a volte può salire in gola, altre volte scendere nello stomaco e altre volte ancora offuscare la vista.
Anche se ci è difficile ammetterlo è quello che sta nel nostro cuore che decide che cosa faremo. Perché il nostro cuore sa aggrapparsi al desiderio fino a diventare ostinato, sa provare avversione fino a diventare chiuso e sa scivolare nella delusione fino a diventare oscuro.
Così il modo in cui la nostra mente-cuore conosce non è irrilevante: se proviamo avversione e non se siamo consapevoli possiamo rifiutare un’esperienza. se proviamo desiderio e siamo identificati con quel desiderio potremmo sottovalutare le conseguenze del nostro desiderio e minimizzare i rischi. Se siamo delusi potremmo precipitare nell’amarezza e decidere che sappiamo già tutto prima ancora di conoscerlo.
La consapevolezza della mente-cuore che ci è offerta dalla pratica è un modo per metterci nella posizione della pianura e stanare così le ferite e le narrazioni.
Stanare una ferita
guardare appena
leggere fino in fondo
avere confidenza
servirla
farla servitore
dello stesso fuoco.
Accostarsi al fuoco
grazie alle abitudini della pianura
sentire cose insopportabili
Come i sapienti animali. Chandra Livia Candiani
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente – cuore
© Nicoletta Cinotti 2022 Reparenting ourselves: Ritiro di Bioenergetica e mindfulness