Nel passaggio della giornata sta il nostro matrimonio con il tempo. Un matrimonio essenziale per la felicità alla quale aspiriamo. Da questo punto di vista, lo stress e la stanchezza sono il risultato della nostra infedeltà al matrimonio con il tempo. Pretendiamo troppo o corriamo altrove. Se vogliamo comprendere la nostra realtà è necessario esplorare la relazione quotidiana con le ore che passano (liberamente tratto da White D. Crossing the Unknown Sea). Quale momento migliore di questa giornata per molti festiva?
Oggi proviamo a ricordarci chi siamo in realtà, tenendo a mente che, qualunque cosa siamo impegnati a fare o fantastichiamo di dover fare, è ben poca cosa a paragone di questo preciso momento.
Il corpo ci segnala, attraverso i sintomi della stanchezza e dello stress, la misura del nostro rapporto con il tempo. Ci richiama alla necessità di riappropriarci o meglio definire i ritmi del nostro modo di vivere.
Concederci, nella quotidianità, uno spazio in cui rallentare senza resistere, qualche minuto di lentezza in cui i gesti respirano con il corpo, ci sintonizza nel presente.
Un aiuto prezioso per cogliere quel desiderio di compimento e felicità che nutre ciascuno di noi.