
In questi giorni ho conosciuto forme nuove di distanza. Non è tanto o solo la distanza sociale che mi sembra ormai più gestibile. È la distanza delle posizioni interne. Una distanza che mi ricorda le discussioni di politica che facevo con mio padre. Parlavamo ma il nostro parlare non era un vero dialogo perché rimanevamo entrambi sulle nostre posizioni. Aggrappati alle nostre idee.
Questa è la sensazione che ho avuto in questi giorni. La sensazione che quando siamo aggrappati alle nostre idee non costruiamo un vero dialogo perché, in realtà non possiamo lasciare la nostra posizione. Se guardo bene quando sono aggrappata alle mie idee è perché per quanto mi possa sembrare strano, mi fa paura cambiare idea, come se una parte della mia identità potesse vacillare se, su quell’argomento, cambio idea .La paura, in questo caso assomiglia stranamente ad un dolore sordo. Non sono la stessa cosa ma fisicamente diventano un’esperienza simile
Strani potere dei pensieri: intangibili e mobili possono in un attimo diventare parti di noi alle quali siamo profondamente affezionati, al di là di qualunque ragione davvero razionale. La convinzione che ci sia una logica nei pensieri è sempre più esile. Alla fine mi sembra che molto spesso travestiamo le nostre emozioni da pensieri dando loro una logica per poterci sentire in diritto di provare quello che proviamo.
E che in fondo alle nostre posizioni di principio stia un’unica grande affermazione: ditemi che ho ragione perché questo mi fa sentire nel giusto e mi autorizza a vivere.
Ecco, vorrei sentirmi autorizzata a vivere anche quando ho una posizione sbagliata. Ho il sospetto, invece, che sia proprio l’opposto: che mi sento in diritto di stare al mondo solo quando sono dalla parte del giusto. E che faccio un gran lavoro per dimostrare a tutti che so le ragioni per cui sono nel giusto. In una parola, a volte avrei preferito essere meno intelligente!
Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura. Non che io abbia paura: la somiglianza è fisica.A. C . Lewis citato in Naja Marie Aidt, Se la morte ti ha tolto qualcosa tu restituiscilo
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
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