
Ci sono molte cose che possiamo regalare agli altri. Alcune bellissime, altre utilissime.
Io vorrei una cosa di nessun valore economico. Vorrei la presenza emotiva. Quella qualità di compagnia che nasce quando l’altro rivolge a te le proprie emozioni. Possono essere anche emozioni che non ti riguardano ma il fatto che le condivida crea un clima di presenza emotiva che nutre l’intimità e porta una ricchezza di umanità profonda e semplice.
Non ha bisogno di fiocchi, né di scatole ben confezionate.
Anzi, è proprio l’opposto di qualcosa di preparato: è immediata e costruisce un legame essenziale.
In questo anno ho ricevuto ogni giorno questo regalo, da tante persone. Così ho potuto sentire quanto può essere nutriente e difficile stare di fronte a tanta presenza. Mi chiede gentilezza e precisione, mi chiede di non distrarmi, mi chiede di partecipare alla sofferenza e alla gioia e di seguirne il flusso improvviso e imprevedibile.
Per farlo devo sedere ben salda dentro alla mia vulnerabilità. Solo così posso essere nella vera presenza emotiva. Quando sono difesa, chiusa, al sicuro dalle insidie della relazione, offro altre cose. La mia intelligenza ma non il mio cuore.
Grazie per questi regali senza fiocchi che mi avete fatto.
La mindfulness serve per capire cosa davvero ti viene detto da un paziente, da un collega, da un amico, da tuo figlio. Jon Kabat Zinn
Pratica del giorno: La meditazione della montagna
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