
Molte relazioni sono esercizi di potere. Succede nelle amicizie come nelle relazioni sentimentali. Succede anche quando entri in un negozio. In fondo, mi dico, siamo animali sociali e negli animali sociali il gruppo segue regole precise: regole di potere. Così mi accorgo che molti conflitti non sono altro che il tentativo di far prevalere la propria posizione. La ragione per cui si discute è un pretesto. La lotta però, non per questo, è meno profonda.
Per alcune persone è impossibile stare in relazione senza dominare. Per altre è impossibile senza essere dominati.In molti palazzi del Sud c’è una piccola porta in legno dalla quale è possibile passare solo inchinandosi. Era la porta che veniva aperta per i visitatori che non avevano rango.
La superiorità, la dominanza è qualcosa di profondamente diverso dalla solidarietà. Nella solidarietà c’è uno scambio di risorse. Nella dominanza c’è il bisogno che venga prima riconosciuta e non attaccata la propria posizione perchè poi, come secondo passo, sia possibile entrare in relazione. È come la posizione del re che quando riceveva i sudditi non iniziava l’udienza senza che prima si fossero inchinati. Era un’udienza e non un dialogo perché il potere non sta in chi parla – che chiede – ma in colui che ascolta. Dev’essere per questo che ripetiamo anche con le parti vulnerabili di noi la stessa posizione di dominanza. Ci parlano, le ascoltiamo ma non rispondiamo ai nostri bisogni. Piuttosto li dominiamo. Quello è un esercizio di potere interno che pochi hanno il coraggio di lasciar andare. Questo è il coraggio della pratica: lasciar andare la dominanza nei confronti dei nostri bisogni. Ascoltarli e cercare una risposta.
Siamo duri l’uno con l’altra
e la chiamiamo onetsà,
scegliendo le nostre dentellate verità
con cura e puntandole oltre il tavolo neutraleLe cose che diciamo sono
vere; sono le nostre intenzioni
tortuose, le scelte
a farle criminose. Margaret Atwood
Pratica di mindfulness: Permettere
© Nicoletta Cinotti 2021 Il protocollo MBSR