
Qualche giorno fa ho scritto sulla differenza tra approcci interpretativi ed approcci esperenziali e le mie affermazioni hanno suscitato molte domande (e molte mail!). Partiamo dall’idea che senza la psicoanalisi non esisterebbe la psicoterapia per come la conosciamo oggi ma a questo aggiungiamo anche che qualsiasi scienza -– ebbene sì, la psicologia è una scienza perché cerca di fare affermazioni dimostrate e dimostrabili oltre che soggette a contraddizione – nel tempo cresce e cambia e non può rimanere statica.
Oggi, grazie alla risonanza magnetica funzionale sappiamo che “raccontare un’esperienza” o “vivere un’esperienza”, a livello cerebrale attiva circuiti diversi di risposta. Vivere un’esperienza riattiva gli stessi circuiti originari della prima volta in cui abbiamo vissuto qualcosa di simile e quindi permette una “riparazione”, se si offrono esiti diversi di quella stessa esperienza. Narrare un’esperienza, opera meritevole di stima e attenzione, attiva circuiti cerebrali diversi. perché è una narrazione, ossia il processo che permette di arrivare ad un significato. Abbiamo bisogno di vivere un’esperienza per poterla narrare. Abbiamo bisogno di “rivivere” un’esperienza per poterla narrare e curare. Ecco perché l’attenzione clinica oggi è spostata sugli aspetti esperenziali più che narrativi/interpretativi. In mezzo c’è la relazione terapeutica che è il cardine. Una buona relazione terapeutica è un’esperienza riparativa in sé e per sè ma se abbiamo solo questo strumento come riparazione il percorso sarà inevitabilmente più lento, più lungo e più dipendente dalla relazione. Integrare gli aspetti narrativi di una psicoterapia con gli aspetti esperenziali della mindfulness e della bioenergetica è un’ottima combinazione per narrare dopo aver vissuto. Come piace dire a me, aver sentito la poesia della nostra vita e averla conosciuta come scienziati o, se preferite, come romanzieri.
Vogliamo prima ascoltare la storia e lasciare che il significato si dispieghi, piuttosto che essere presenti con aspettative di un certo significato in cui tutti i comportamenti sono poi inseriti.Erving Polster
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