
Su quasi tutti i quotidiani oggi troveremo il discorso di Mario Draghi al Meeting di Rimini. Il discorso di Mario Draghi coglie tre aspetti che sono centrali in qualunque crisi e in qualunque situazione di crescita. Sono aspetti che dovremmo tenere presenti quando siamo di fronte ad una svolta epocale. Anche se questa svolta epocale riguarda la fine di un matrimonio o di una relazione, la perdita di un socio storico o una svolta professionale. Per questa ragione li riprendo (e per correttezza ti dico la fonte che mi ha stimolato a farlo) non in senso politico ma psicologico.
Ci sono debiti buoni e debiti cattivi. I debiti cattivi sono quelli che non costruiscono futuro ma sovvenzionano scelte immediate. A volte dobbiamo “mettere delle pezze” istantanee alle falle più grosse ma le nostre scelte del presente devono sempre avere una memoria del futuro, ossia la prospettiva di un investimento a lungo termine le cui ricadute si distribuiranno negli anni a venire. Il punto centrale è la parola investimento: quando siamo in difficoltà pensiamo a risparmiare. Non sempre risparmiare è una buona logica: la buona logica è investire sul futuro in una misura che sia “ripagabile“. Il rischio che corriamo è quello di avere una posizione troppo generosa o troppo conservativa e risparmiatrice: la crisi chiede, invece, di investire con lungimiranza. Nel paese della mia infanzia, negli anni boom del turismo italiano gli alberghi sono fioriti ma i proprietari hanno incassato senza investire quei guadagni per una prospettiva futura. Oggi sono alberghi inservibili perché i costi per un adeguamento sono sproporzionati al reddito che potrebbero produrre: ci sono guadagni buoni e guadagni cattivi. I guadagni cattivi sono quelli che producono lusso ma non futuro.
I debiti di oggi verranno ripagati dai giovani: facciamo in modo che abbiano un futuro. Questo investimento sulle nuove generazioni è un discorso che ho già affrontato due anni fa.Avere un qualunque tipo di potere significa anche costruire una successione. Non significa solo beneficiare fino all’ultimo di quello che abbiamo costruito. Vedo famiglie di imprenditori che non sanno preparare i loro figli alla successione. Genitori che mantengono il tenore di vita dei loro figli senza pensare a quando non ci saranno più, toccando, di nuovo, due estremi: o troppa chiusura o una generosità insensata e senza prospettiva. Dietro a questo non c’è un aspetto economico ma, piuttosto, una economia distorta nella gestione del potere. Fino a che concedi hai tu il potere. Quando dialoghi il potere è reciproco. L’Europa ha dato aiuti all’Italia dopo una lunga mediazione: non è stata una generosità senza costi. Questi costi li pagheranno i nostri giovani di oggi. Diamogli un futuro che permetta loro di farlo. Quel futuro si chiama Istruzione.
Quando dei genitori si separano – scelta che, spesso, è inevitabile – è importante sapere che aprono un debito che non pagheranno loro ma i loro figli. Lo dico solo per onestà, non perchè mi permetta di suggerire un comportamento piuttosto che un altro. Lo dico perché vedo molti genitori che trattano la loro separazione come se fosse cosa che riguarda solo loro e, solo secondariamente, i loro figli. Non è così. Visto che è una decisione che riguarda il futuro il prezzo più duraturo lo pagheranno, come al solito, i giovani.
Infine non c’è futuro senza etica. Nella tradizione del nobile Ottuplice sentiero sono ben tre gli aspetti dedicati all’etica: la Retta Parola, il Retto sostentamento e la Retta azione. Tre aspetti dedicati all’Etica e tre dedicati alla meditazione. Qualcosa vorrà dire se un sentiero che tutti noi associamo alla meditazione dedica tre passi all’Etica, tre passi alla concentrazione (Retto sforzo, Retta presenza mentale e Retta concentrazione) e due passi allo sviluppo della saggezza (Retto pensiero e Retta visione). Senza etica qualsiasi scelta manca di prospettiva futura e questo è il rischio più grosso che corriamo. Una perdita di senso etico che traspare in un linguaggio ricco di epiteti e povero di contenuti, con persone che non danno il buon esempio perché sono al potere ma indicano strade senza rette azioni e rette forme di sostentamento. Attenzione: Retto non significa che aderisce ad un codice morale uguale per tutti. Retto significa riconoscere, in modo personale, quello che ci porterà a coltivare la felicità e a trasformare il dolore. Non sottrae responsabilità individuale ma, anzi, ci mette di fronte in modo chiaro, alla responsabilità delle scelte che facciamo. Se usiamo impropriamente un bonus destinato ad aiutare non ci mettiamo al sicuro: apriamo un conto con il futuro che riguarderà i nostri figli, anche se non abbiamo figli. Perché non si è genitori solo in senso biologico. Invecchieremo e vivremo nel mondo che abbiamo contribuito a costruire o a distruggere.
Se hai letto fino a qui ti ringrazio. Se non hai letto fino a qui non sarai arrivato a sentire la mia gratitudine per tutti coloro che, assumendosi una responsabilità personale, costruiscono futuro.Anche questa è una forma di Reparenting. Grazie, grazie, grazie. Nicoletta
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2020 Reparenting ourselves