
In effetti, quando proviamo un’emozione, non la proviamo solo nel cuore. Tutto il nostro essere viene investito da queste sensazioni che possono essere piacevoli, spiacevoli o neutre.
È vero però che spesso, troppo spesso, non percepiamo le nostre emozioni nella regione del cuore, nella sede degli affetti. Le trasformiamo in qualcosa d’altro: azioni o pensieri.
A volte non diciamo ti voglio bene o sono arrabbiato a parole ma lo facciamo con un gesto che spesso è più eloquente di tanti discorsi. Per alcune persone poi le emozioni non vengono mai percepite come sensazioni ma diventano subito azioni. Agiscono prima ancora di comprendere che cosa li muove. Questo è un effetto della nostra impulsività. Se invece non siamo prevalentemente impulsivi potremmo far prendere alle nostre emozioni la strada della mente e trasformarle in pensieri. E quando un’emozione si trasforma in pensiero dura moltissimo tempo in più. E produce moltissimi pensieri.
Per stare bene non abbiamo bisogno di provare solo emozioni felici. Per stare bene abbiamo bisogno di sapere dove siamo, cosa stiamo sentendo e distinguere tra le sensazioni emotive e i pensieri. Come possiamo riconoscere le emozioni travestite da pensieri? Sono generalizzazioni, usano il vero “dovere”, sono cariche di disapprovazione o ammirazione. Minimizzano o ingigantiscono. Usano il “noi” quando invece si tratta di qualcosa di strettamente personale. Sarebbe un elenco piuttosto lungo che puoi approfondire qui. Lascia che le tue emozioni tornino a casa. Sarà come tornare a casa anche tu.
Quando pratichiamo la meditazione non cerchiamo di realizzare un qualche ideale. Tutto il contrario. Non facciamo altro che stare con la nostra esperienza qualunque essa sia. Pema Chodron
Pratica del giorno: Lo spazio di respiro di 3 minuti, più volte al giorno. Per fermarsi e ascoltarsi
© Nicoletta Cinotti 2017 Risolversi a cominciare
Lascia un commento