
Tenere tra le braccia
la voce del mondo
ospitare i suoni ammucchiati
senza chiedere senso
cullare lingue e pelli
ossa di diverse misure
parole fredde e calde urli e bisbigli
una fioritura spinosa
e corrodere le frontiere
e farne uno strepito sorridente:
sì, vieni, ben arrivato
nel mio sbando
c’è sempre posto per te.