
C’è una convinzione che non comprendo appieno e non so nemmeno dove sia nata con esattezza. È la convinzione che in una scelta ci debbano essere solo ragioni unitarie. Se è no è no e se è sì è sì. Le cose però raramente funzionano in questo modo. Siamo universi misti e in una stessa situazione ci sono motivi per dire di sì e motivi per dire di no. La differenza la fa la nostra capacità di tenere insieme entrambe queste ragioni, di ospitarle e di far pendere il piatto della bilancia nella direzione in cui c’è più peso, così, semplicemente, senza troppi affanni.
Invece non riusciamo a farlo perché siamo dominati da una delle emozioni più interferenti del mondo: il senso di colpa. Sappiamo in quale direzione vogliamo andare ma la paura della disapprovazione, della perdita, e, infine, il nostro dominante senso di colpa ci trattengono.
Non ci sono facili vie d’uscita. C’è una possibilità. Comunicare le ragioni del no e le ragioni del sì. A nessuno piace sentirsi rifiutati ma per tutti è più facile accettare una decisione in cui vengano comunicate anche gli opposti ingredienti della nostra scelta. Ospitando sia il s^ che il no non dichiariamo al mondo la nostra indecisione. Rispettiamo il nostro sentire e non neghiamo il fatto che possano esserci buone ragione per entrambe le posizioni. Poi ci prendiamo la responsabilità di scegliere. Quella responsabilità ci appartiene ma se abbiamo ospitato le nostre opposte ragioni, senza scandalo e senza critica, sapremo che avremo fatto una scelta di cuore.
Pratica di mindfulness: Non sapere è la più grande intimità
© Nicoletta Cinotti 2021 Amore, mindfulness e relazioni: un ciclo di pratiche online