
Non so se è una canzone o un proverbio popolare quello che dice “…se amore vuol dir gelosia…” in effetti è un’idea piuttosto diffusa che sia impossibile non essere gelosi quando si ama qualcuno. In realtà, come tutte le emozioni, anche la gelosia è dinamica. Si può essere molto gelosi in un periodo della vita e poi esserne liberi. Per me è stato così. Sono stata molto gelosa fino ad un certo punto, poi è svanita. Ogni tanto mi faccio i test per vedere se sono gelosa e mi accorgo che non lo sono. Provo, in questa assenza di gelosia, una specie di sollievo. Quello che viene dall’essere liberi da un sentimento intenso e faticoso. Uno di quei sentimenti che ti oscura la vista. Per me la gelosia è diminuita man mano che è cresciuto l’affetto.
Più il mio affetto è diventato profondo e meno mi sono sentita minacciata da fantomatici o fantomatiche rivali. Vale anche per i miei genitori. Non credo francamente che i figli siano amati nello stesso modo: sono persone diverse e una giustizia distributiva dell’affetto non è possibile. Ascoltando molti genitori mi sono accorta che hanno, inevitabilmente, diverse sensibilità per i diversi bisogni dei loro figli. Con qualcuno è semplice andare d’accordo, con qualcun altro quasi impossibile. Non ci vedo niente di scandaloso nell’amare diversamente. Mi sembra che l’amore non può che essere diverso per ogni persona proprio perché è un sentimento che si nutre di ingredienti misteriosi. Non possiamo comandare al cuore di essere una bilancia, o, addirittura, una bilancia di precisione. Ho guardato qual è l’etimo di questa parola e ho compreso meglio perché è un’emozione così faticosa. Deriva dal sostantivo greco zelos che significa emulazione, gara, rivalità. In effetti quando si è gelosi si dedica più attenzione alla persona verso la quale si compete che alla persona amata. Possiamo diventare anche crudeli con la persona che amiamo, come racconta Shakespeare, in nome di una insensata gelosia perché quello che vogliamo è primeggiare, è vincere, è essere primi assoluti nel cuore della persona amata. Ma il cuore ha bisogno di vastità. È chiuso nella gabbia toracica solo per ragioni anatomiche ma le costole lasciano sempre intravedere la luce e la libertà. Proteggono ma non chiudono proprio come l’amore che protegge ma non incatena.
Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore… se mi odi, sarò sempre nella tua mente.Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate
Pratica del giorno: Cullare il cuore
© Nicoletta Cinotti 2020 Reparenting ourselves