
In questi giorni circola sulla rete un video, diventato virale, di un bambino di circa otto mesi, a cui vengono messi per la prima volta gli occhiali da vista. Un attimo di sorpresa e poi scoppia la felicità. In lui e in chi lo guarda. Cos’è che risveglia questa sensazione di felicità? La sua gioia tocca le corde del cuore. Rompe la nostra indifferenza verso la fortuna di vedere, rompe il velo del già visto con cui ricopriamo la nostra vita. Ma, soprattutto tocca quelle corde sensibili che fanno suonare il nostro cuore.
Perché il nostro cuore è come un’arpa le cui corde sono così sensibili che basta in pensiero perchè entrino in risonanza, basta il ricordo di una persona amata perché sperimentino il sentimento dell’amore. Dev’essere proprio per la sensibilità della nostra arpa che la chiudiamo in una stanza senza troppe aperture. In modo che qualche musica imprevista non attiri la nostra attenzione.
In effetti la nostra efficienza ne guadagna parecchio. Avendo al sicuro le corde del cuore possiamo fare molto di più senza troppe distrazioni. Dobbiamo però tenere conto di un piccolo e significativo dettaglio. Gustiamo tutto molto meno e velocemente la nostra vita può diventare meccanica e vuota di significato. proprio perché vuota di senso la possiamo riempire con molte più attività: anzi sentiamo il bisogno di riempirla per provare ancora qualche fremito di gioia ma il punto è proprio questo. Perchè le corde del cuore risuonino è necessario tenerle in prima fila e non nasconderle nella stanza più lontana della casa. Certamente così siamo più protetti, certamente così siamo più efficienti, forse anche più concentrati sui nostri compiti quotidiani. ma il cuore, per suonare ha bisogno di perdere tempo. Solo così lo ritrova. Solo quando perdiamo tempo diamo la cuore la possibilità di suonare per noi.
La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza. Nick Hornby
Pratica di mindfulness: Cullare il cuore
© Nicoletta Cinotti 2020 Una gioia attiva