
Il termine addicted – anche se inglese – è ormai un termine di uso comune. Ne parliamo in riferimento all’essere dipendenti da qualcosa o da qualcuno. Quando siamo dipendenti siamo compulsivamente “costretti” a fare o non fare qualcosa. Infatti la dipendenza è caratterizzata da un comportamento vincolato atto a regolare vicinanza e distanza – dalla sostanza o dalla persona – e ad evitare delle situazioni che sentiamo minacciose.
Questo sembra molto evidente per quanto riguarda la dipendenza da sostanze ma si può essere addicted all’amore? Ossia aver bisogno di essere disperatamente in relazione?
A prima vista diremmo di no: io amo proprio quella persona, amiamo in quella relazione. Però cambiamo partner e non cambia la modalità – compulsiva – di stare in relazione. Possibile che si possa essere addicted all’amore?
Cosa succede quando siamo innamorati?
Intanto dobbiamo fare una precisazione: ci sono infiniti modi di essere innamorati ma sappiamo che le componenti essenziali sono sempre le stesse: desiderio di vicinanza ed intimità fisica ed emotiva, senso di apertura e calore, e un pensiero orientato alla persona che amiamo. Questo investimento iniziale, particolarmente intenso, è necessario per la costruzione di un legame solido e flessibile. Dura un tempo variabile – anche questo diverso da persona a persona – e poi le cose iniziano a cambiare perchè il rapporto vira verso una modalità più profonda e stabile di relazione e passiamo dalla fase dell’innamoramento a quella dell’amore.
Un passaggio non sempre facile. Perché? Per diverse ragioni. Per alcune persone questo passaggio si accompagna ad una perdita di interesse che può condurre, in un arco di tempo variabile, alla fine della relazione. Per altre persone è molto difficile abbandonare la fase di maggiore fusionalità dell’innamoramento per arrivare alla relativa indipendenza reciproca dell’amore. A volte tanto difficile che rimangono ancorati alla fase di innamoramento ed è qui che si può sviluppare una dipendenza dall’amore. Insomma possiamo davvero diventare Love addicted.
Love addicted o dipendenti dall’amore
La fase dell’innamoramento è una fase molto gratificante e attiva dei particolari circuiti cerebrali: gli stessi che si attivano quando usiamo sostanze che creano dipendenza come alcool o droghe. Sono le aree sensibili alla dopamina del sistema di ricompensa cerebrale. Il sistema di ricompensa comprende l’area tegmentale ventrale, lo striato ventrale (in primo luogo il nucleus accumbens, ma anche il tubercolo olfattivo), striato dorsale e un’altra serie di parti che non è fondamentale conoscere (vale a dire, il nucleo caudato e putamen, la substantia nigra, la corteccia prefrontale, la corteccia cingolata anteriore, la corteccia insulare,l’ippocampo, l’ipotalamo, talamo, nucleo subtalamico, globo pallido , il pallido ventrale, il nucleo parabrachiale, l’amigdala, e il resto della amigdala estesa).
Quello che succede quando siamo nella fase di innamoramento – valutata con la risonanza magnetica funzionale – (non deprimerti con le nozioni scientifiche e continua a leggere che poi arrivano le notizie interessanti!) è che c’è una attivazione dell’area tegmentale ventrale che è proporzionale al grado di coinvolgimento. Più siamo coinvolti più la corteccia cingolata posteriore è attiva ma, sorprendentemente, questa area è connessa con il senso dell’io. Cosa vuol dire? Vuol dire che più siamo innamorati più tendiamo ad assimilare l’altro a noi stessi. E i guai possono nascere proprio da questa eccessiva assimilazione. Insomma siamo innamorati fino a che l’altro ci sembra la metà di noi ma quando scopriamo le differenze e dobbiamo passare dall’innamoramento all’amore facciamo fatica. A volte una fatica da impazzire.
L’amore romantico è una delle sostanze che producono dipendenza più forti al mondo. Helen Fisher
The craving mind ovvero la tendenza alla dipendenza
Judson Brewer nel suo libro The Craving Mind, tradotto in italiano con Vincere la dipendenza considera l’amore una delle forme di dipendenza di cui possiamo soffrire. Una dipendenza che si struttura attorno ad uno schema ripetuto: stimolo, comportamento, ricompensa. Riconosciamo uno stimolo che ha prodotto una ricompensa attraverso un certo comportamento e ripetiamo quel comportamento all’infinito o meglio fino a quando non esploriamo questo meccanismo di default con consapevolezza. In questo modo possiamo cogliere non solo i segnali di gratificazione ma anche quelli, meno piacevoli, che suscitano disagio quando non vera e propria sofferenza.
Sì, ma cosa succede all’innamoramento quando diventa amore, direte giustamente voi?
Succede che perchè si strutturi un legame all’inizio è importante che queste risposte di dipendenza siano più attive. In seguito è fondamentale che diminuiscano per lasciare spazio ad altre modalità di risposta, anche a livello cerebrale, oltre che comportamentale e relazionale. Dovrebbe quindi diminuire l’attivazione della corteccia cingolata posteriore. Non solo: se si confrontano persone che sono ossessionate da una relazione amorosa con persone che hanno una relazione stabile e duratura le risposte in questa area sono diverse e distinguibili.
Cosa vuol dire? Vuol dire che quando diventiamo ossessivamente innamorati non siamo tanto innamorati di quella persona ma di come quella persona ci fa sentire e ci aggrappiamo per non perderla non tanto perchè l’amiamo ma perchè ci sentiamo bene a causa di quell’amore. Entriamo in una spirale di dipendenza dall’amore più che in una relazione sicura.
Inoltre persone che tendono a sviluppare con più facilità comportamenti di dipendenza possono avere una maggiore propensione a sviluppare innamoramenti ossessivi perchè il piacere della fase iniziale struttura una effettiva dipendenza anche fisica oltre che emotiva. Insomma innamorarsi fa bene ma senza esagerare!
Anatomia dell’amore
Niente di più lontano che associare la parola anatomia all’amore, penserai. Sì però a volte essere analitici conviene. Così Helen Fisher e Lucy Brown che si occupano di ricerca neuro-scientifica hanno pensato di studiare questo argomento da due punti di vista. Non solo attraverso la Risonanza Magnetica funzionale ma anche attraverso dei test. Il primo e più famoso dei quali è la Passionate Love Scale, un test che permette di comprendere se siamo a rischio di un amore eccessivamente appassionato oppure no. Questo test è stato usato come misura differenziale per valutare le diverse risposte cerebrali tra persone che avevano una relazione stabile e persone che avevano appena iniziato una nuova relazione. E, messi insieme i dati, hanno fatto delle ipotesi sugli elementi fondamentali di una relazione affettiva sana.
Ne hanno elencati 9:
- Minimizzare lo stress. Molto spesso non possiamo evitare di stressarci ma è importante non colpevolizzare noi o l’altro quando succede. Capita, tutto qui.
- Divertiti con gli amici e in famiglia. Vale la pena avere un buon gruppo di amici e buone relazioni familiari, cercando di fare delle cose insieme anziché chiudersi in una relazione a due troppo stretta
- Controlla l’ansia. Se tendi ad essere ansioso o depresso, cerca una terapia o forme alternative di cura come la meditazione. Non dare questo compito al tuo partner: non è lui/lei che può curarti
- Impara a comunicare. Saper comunicare è fondamentale sempre: in una relazione affettiva lo è ancora di più. Èd è una abilità che si può imparare nel caso se ne sia sprovvisti!
- Capitalizza. Impara a gioire dei successi del tuo partner anziché esserne geloso
- Fai qualcosa di nuovo. Non lasciare che il piacere della novità dipenda solo dalla relazione. Fai qualcosa di nuovo regolarmente per mantenere attivo il piacere che è connesso alla novità senza dipendere dalla relazione per questo.
- Sottolinea gli aspetti positivi del tuo partner ma soprattutto accettalo senza giudicarlo
- Piccoli atti di generosità in cui l’altro viene prima di te ed è più importante di te. Fai qualche piccolo regalo che dimostri che stai attento/a alle sue esigenze
- Regola le tue emozioni. Sii consapevole quando tendi ad essere dis-regolato e chiediti se quell’intensità di risposta è adeguata. Spesso non lo è e frenare è una possibilità che abbiamo a nostra disposizione: fa parte delle abilità comunicative.
In conclusione? In conclusione credo che se soffri per amore troppo spesso potrebbe essere una buona idea domandarti se è a causa del partner o se, invece, hai uno schema di dipendenza dall’amore. Perchè le nostre dipendenze si possono risolvere e la nostra vita si può cambiare ma non possiamo rendere perfetta una relazione!
© Nicoletta Cinotti 2018
Eventi correlati
Per uno stile di vita sano: Il protocollo MBSR. Partecipa alla serata di presentazione gratuita registrandoti su Eventbrite
Amore e passione tra mindfulness e bioenergetica. Serata di presentazione il 9 Aprile alle 20: registrati su Eventbrite
Imparare a lasciar fiorire, Genova 15 Aprile 2018
Photo by Will O on Unsplash