
La nostra mente funziona in modo strano: tanto possiamo essere distratti, quanto possiamo rimanere ossessivamente catturati da qualcosa senza riuscire a vedere i cambiamenti che si verificano attorno.
Questo succede in particolari con i problemi. Portiamo tutta la nostra attenzione al problema nel desiderio di risolverlo e ci dimentichiamo di vedere gli elementi nuovi. Vediamo solo quelli che confermano che il problema persiste.
Accade per diverse ragioni: la prima è che – dal punto di vista percettivo – facciamo fatica a mettere a fuoco i cambiamenti collaterali. Eppure sono quelli che danno un senso di apertura e possibilità Pensa ad uno dei consueti motivi di contrasto con un partner, un figlio, un collega. Basta che inizi il solito comportamento perché tutta la nostra attenzione sia catturata dagli elementi della ripetizione. Eppure, attorno, possono esserci molte cose diverse ma se non le vediamo non ci basterà che qualcuno ci dica che il mondo attorno a noi sta cambiando. Lo guarderemo con sufficienza quando non con incredulità e andremo avanti sempre sulla stessa strada. (Se vuoi avere una prova di quanto può essere grande la nostra cecità ai cambiamenti guarda questo breve video cliccando qui). . Così la prima cosa da fare di fronte ad una difficoltà è quella di cercare di aprire il panorama, di guardare che cosa succede attorno a noi e che cosa succede a noi. Perché il secondo errore percettivo che facciamo di fronte ad una difficoltà relazionale è che guardiamo cosa fanno gli altri ma non guardiamo che cosa facciamo noi, in che modo contribuiamo a mantenere il problema (e a volte a crearlo) in che modo la nostra mente ci porta verso la convinzione che non ci sia soluzione.
Il terzo aspetto è la tendenza ad anticipare la fine: da una parte lottiamo perché le cose cambino ma, dall’altra, ci muoviamo convinti che saranno sempre nello stesso modo e questa convinzione è più forte di qualsiasi evidenza, di qualsiasi fiducia. È una convinzione che ha lo scopo di farci sentire preparati: purtroppo l’effetto che fa, il prezzo che paghiamo è che ci siamo preparati perché si ripeta proprio quello che non vogliamo.
Cosa fare allora? Niente, assolutamente niente se non iniziare ad aprire lo sguardo e iniziare a guardare le possibilità che stanno attorno al problema. iniziare a toglier eil focus dell’obbiettivo dal problema e metterlo sulle possibilità collaterali osservando, ogni giorno, quello che succede, giorno dopo giorno, senza previsioni.
Il codardo è uno che prevede il futuro. Il coraggioso è privo d’ogni immaginazione. Charles Bukowski
Pratica del giorno: Intimi con il respiro
© Nicoletta Cinotti il protocollo MBSR