
Il silenzio è il posto delle parole. Il luogo dove le attingiamo, lo spazio che le circonda identificandole, il ritmo della loro sequenza, il bianco che resta sulla carta a narrare. Scrivere
non è estrarre parole dal silenzio, ma adagiarvele. Il silenzio restituisce alla parola la sua funzione principale, che è quella di farsi tramite, di portare attraverso. Un mezzo per
attraversare. Gorgia sosteneva che la parola è un signore potente che, con un corpo piccolissimo e invisibile, compie opere prodigiose. Il silenzio regala alla parola la proprietà
della trasparenza. Una dimensione cristallina, aperta, luminosa, ma soprattutto “transitiva”, che ne fa un oggetto concreto che invita a proiettarsi oltre e verso. Per Quintiliano la scrittura deve restare attaccata non al suono, ma al gesto, installarsi nella lentezza della mano.
Ancora secoli dopo Nietzsche consiglia di non scrivere nulla che non porti alla disperazione ogni genere di gente frettolosa e di coltivare “l’onorevole arte di trarsi da parte, lasciarsi
tempo, divenire silenzioso, divenire lento” sviluppando la perizia di orafi della parola. Il silenzio è quel bulino che smeriglia e cesella, incide e trafila, sottrae e orna. E ancora il silenzio è quel fondo tridimensionale dove il detto risuona del non detto e gli dà corpo, invisibile come diceva Gorgia, ma risonante.
© Nicoletta Polla Mattiot
Nicoletta Polla-Mattiot, si è laureata in Retorica e Tecniche di Comunicazione a Lettere Antiche e la passione per gli studi sul linguaggio (verbale e non verbale) è andata di pari passo con quella per la scrittura.Giornalista, si è specializzata nella ideazione, progettazione e sviluppo di periodici, quali Grazia (come condirettore), PerMe (come direttore) e, come direttore editoriale, ha contribuito all’ideazione e lancio del progetto WE-Women for Expo (la rete mondiale di donne sul tema Nutrire il Pianeta Energia per la Vita, di Expo2015) di cui è rimasta Ambassador fino alla conclusione dell’Esposizione Universale. Attualmente dirige la divisione periodici lifestyle del Sole24Ore (IL, 24Hours e How to Spend it, realizzato in partnership con il Financial Times). Accanto all’attività giornalistica, ha sviluppato un’intensa attività didattica e di ricerca. Lavora sul linguaggio non verbale e il silenzio come strumento e tecnica di comunicazione dal 1988. Sull’argomento tiene corsi e seminari, ha scritto libri, articoli, saggi. Fra gli altri: Esplorare il silenzio, 2019, Il paradosso del silenzio, 2009, Tacere tra parentesi, 2006, Riscoprire il silenzio, 2004, Le funzioni comunicative del silenzio, 1990. Nel 2010 ha fondato con Duccio Demetrio l’Accademia del silenzio, scuola di pedagogia e comunicazione del silenzio. Per i Taccuini dell’Accademia ha pubblicato: Pause, Mimesis 2012 ed è in uscita un secondo taccuino dedicato al silenzio delle donne: Singolare femminile (fine 2019).
Il suo laboratorio sarà “La lingua del silenzio” dalle 14.30 alle 17. Per ritrovarci insieme in plenaria alle 17.30
https://www.nicolettacinotti.net/eventi/la-bellezza-delle-parole-il-viaggio-interiore/