
Ci sono tante cose che, in questi giorni, non possiamo permetterci. Non possiamo permetterci di uscire, di scoraggiarsi, di mollare, di entrare nella confusione. Non ce lo possiamo permettere perché la vita richiede che ci sia stabilità e struttura. In questa stabilità e struttura abbiamo anche bisogno di ricordarci che la sospensione, l’incertezza sono ingredienti saggi del momento presente. Fare finta di sapere già come andrà a finire, negare le incertezze della fantomatica fase 2, negare l’evidenza che siamo di fronte a qualcosa di nuovo e, quindi, sconosciuto, non ci serve.
La stabilità a cui è necessario ricorrere è quella interiore per poter stare in un panorama nuovo e in costante cambiamento. In fondo la vita è sempre stata così – incerta e imprevedibile – ma prima avevamo più punti fermi esterni. Adesso anche quelli che credevamo punti fermi sono in movimento: non sappiamo esattamente come cambieranno ma sappiamo che qualcosa cambierà. La differenza la farà la nostra capacità di stare nella sospensione del giudizio e nell’incertezza. La differenza la farà la nostra stabilità interiore, così diversa dalla stabilità esteriore – economica, sociale e professionale – alla quale, forse, eravamo abituati.
Per coltivare la nostra stabilità interiore è importante permettersi di sentire. permettersi di fare contatto con quello che sentiamo, riconoscerlo e nominarlo, senza farsene trascinare. In genere evitiamo di sentire per non farsi trascinare. Adesso non sentire potrebbe essere impossibile oppure, troppo costoso, troppo difficile. Le nostre emozioni parlano più forte e parti nascoste di noi, parti che credevamo di aver relegato per sempre nella cantina della nostra vita, tornano a scorrazzare nel soggiorno di casa. Sentire, permettersi di sentire non è una rovina: è imparare ad essere stabili di fronte al cambiamento. È guardare in faccia le cose come sono e avere ancora la forza e la capacità di dirsi “Va bene così: posso aprirmi anche con questa esperienza”. Perché, diciamoci la verità, non possiamo permettere che la nostra vita sia una battaglia contro la vita stessa. Questo, davvero, non ce lo possiamo permettere.
Non si può controllare la vita,
prova a catturare un fulmine
a contenere un tornado
a sbarrare un ruscello: creerà un nuovo canale.
Resisti, e la marea ti trascinerà con sé.
Permetti, e la grazia ti porterà più in alto.
L’unica sicurezza sta nel lasciar entrare tutto
Il selvaggio e il debole; paura, fantasie, fallimenti e successi.Danna Faulds
Pratica di mindfulness: Lasciar andare (Meditazione live)
© Nicoletta Cinotti 2020 Scrivere la mente: imparare ad amare