
Vorrei dirti due parole a proposito dei miei post e del perché li scrivo. Due parole che mi sono state suggerite da una brevissima intervista fatta a Milano ad una ragazza che lavora – o lavorava – in un bar. Non riesco a fornirti altri dettagli perchè non stavo guardando la televisione ma facendo altro. Un altro che si è interrotto quando ho sentito queste parole “Tanto abbiamo capito che chi si salva in questa situazione sono quelli che lavorano in smart working e chi lavora nella pubblica amministrazione”. Io credo che le sue parole siano arrivate direttamente al nervo vago e da lì al battito del cuore. Ecco, in parte scrivo questi post per te che lavori nel bar, nel ristorante, in albergo, nel negozio di abbigliamento, di scarpe, in teatro, al cinema, nel mondo degli eventi. Per te che porti la pizza a domicilio, per qualunque persona abbia desiderio di ricevere un aiuto senza dover spendere qualcosa in più. Parlo proprio a te perché se sei abbastanza attento/attenta e disciplinato/disciplinata ti offro dei suggerimenti per stare meglio, per guardare le cose diversamente, per vedere opportunità e non solo problemi. Oppure per vedere l’opportunità che sta nascosta in ogni problema. Non è un ristoro perché tu ci devi mettere del tuo: cioè avere fiducia che le cose possono funzionare anche così, con un post. Sperimenta per un po’ e se non funziona non hai corso nessun rischio.
Però non scrivo solo per te: scrivo perché ho una convinzione profonda ed è che se mettiamo tutti a disposizione quello che sappiamo diamo una spinta evolutiva enorme. Insieme. Perché contribuiamo in modo rilevante alla crescita di una intelligenza collettiva, di un modo gentile di stare al mondo condividendo. Non è solo la generosità della pratica di mindfulness, non è solo la forza del sangha o della comunità – virtuale o reale che sia – è mettere in pratica qualcosa a cui credo in teoria. Ilaria Capua, diversi anni fa, decise di mettere in open source il genoma del virus dell’aviaria perché questo avrebbe permesso l’accesso ai ricercatori di tutto il mondo. Bene è questa generosità nella condivisione delle risorse che ha reso possibile un vaccino in dieci mesi. E che tu sia o no favorevole al vaccino non puoi negare il fatto che questo risultato sia stato straordinario e che abbia alla base la condivisione dei dati della ricerca (o forse se sei molto paranoico puoi immaginare un complotto anche qui).
Non sto insegnando nulla: sto solo condividendo le cose che ho imparato in questa vita e tu che mi leggi stai contribuendo a migliorare il mondo proprio come me. Perché il cambiamento parte sempre da dentro, dal modo con cui guardiamo le cose e il mondo. Così, se potessi farti un regalo ti regalerei una finestra. Cosa c’è di più generoso di una finestra che ci permette di guardare fuori stando dentro? Questa è la forza della pratica di mindfulness: ci permette di guardare fuori stando dentro e permette a chi sta fuori di vedere che dentro non è così difficile starci. Basta fermarsi. E se hai già una finestra ti direi che basta guardare, osservare con precisione e gentilezza (perchè solo la precisione è pericolosa), quello che succede dentro e fuori di te e se incontri un ostacolo interiore osservalo fino a farlo diventare sabbia così che, secchiello dopo secchiello, lo potrai spostare e guardare quanto è ampio il panorama che abbiamo di fronte.
Buona giornata!
PS: Mi sono dimenticata di dirti perché mi indispettisco, anzi mi indispettivo. Mi indispettivo quando vedevo le idee rubate anziché condivise. Una cosa che a me succede spesso e che succede spesso in rete, complice la nostra distrazione che fa sì che facciamo copia e incolla senza nome, o con nomi sbagliati o come se fosse nostro quello che è stato scritto da altri. Poi ho pensato che spero che le persone coltivino la condivisione e non il furto (che fa male a tutti) ma l’importante è che il buono circoli. Il vantaggio è che così mi indispettisco meno (ma sempre un po’!)
Pratica di mindfulness: Intimi con il respiro
© Nicoletta Cinotti 2021 Il protocollo di Mindful Self Compassion
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