
In questo periodo – molto fuori stagione in verità – mi sono accorta di quanto lavorare mi curi. Inizio che sono irrequieta, con la testa che salta come una scimmia e finisco che sono orientata e calma. La cosa mi ha incuriosito parecchio e voglio raccontarti che cosa ho trovato perché, francamente, credo che questo non succeda solo a me ma sia condiviso da tutti quelli che amano il proprio lavoro ( e che possa essere una delle ragioni per cui si tende a lavorare troppo).
La prima scoperta riguarda il piacere della concentrazione: per lavorare devo essere concentrata ma l’oggetto della mia concentrazione è mobile e fluido. Attenta ad un panorama che cambia completamente. Il primo effetto è rilassarmi.
La seconda scoperta riguarda il fatto che nel mio lavoro c’è una quota espressiva; e tutte le volte in cui riusciamo ad esprimerci proviamo quello che chiamo “il sollievo dell’espirazione”. Diamo voce a noi stessi e, quindi, proviamo quella gioia leggera che esprimersi porta con sé.
La terza scoperta è più specifica: curare attiva un mondo interno tenero. Così curando veniamo curati da questa tenerezza. Può sembrare che questo riguardi solo il mio lavoro: non è così. L’atteggiamento che abbiamo verso il nostro lavoro crea una atmosfera interna che può essere leggera o pesante. Gradevole o sgradevole. In ogni caso quell’atmosfera influenza il nostro umore. Diventa il nido in cui passiamo le ore della giornata e il tempo della nostra vita. Ecco perché tante persone desiderano cambiare lavoro: non tollerano più l’atmosfera interna che produce. Che fare in questo caso? Che fare quando ci sembra di andare incontro a qualcosa che ci toglie vita anziché restituirla? La stessa cosa che facciamo nelle situazioni difficili: non prendere in modo anticipatorio tutto il pacchetto. Non iniziare pensando a tutta la giornata. Piuttosto mettere l’attenzione in ogni singolo frammento della giornata per attivare quel meccanismo virtuoso che, dall’attenzione focalizzata, porta alla calma.
Anche se la distrazione può alleviare il dolore o, qualche volta, aiutarci a fronteggiarlo, essere consapevoli può condurci a nuovi livelli di intuizione e comprensione di noi stessi e del mondo, in un modo che nessuna fuga o distrazione può fare. La comprensione e l’intuizione sono aspetti fondamentali del processo di arrivare a patti con le nostre condizioni di vita e la base per trovare un modo di imparare da queste condizioni. Jon Kabat Zinn
Pratica di mindfulness: Spazio di respiro di tre minuti
© Nicoletta Cinotti 2018 La cura del silenzio