
André Christophe è uno psichiatra francese. Si occupa di psicologia delle emozioni ma questa, visto il suo lavoro, non è una grande novità. Quello che però apprezzo di lui è il suo ardito tentativo di mettere insieme mindfulness e pittura. Ardito perché lo fa prendendo dei quadri di artisti famosi e leggendoli insieme al lettore, per svelarli in un ottica meditativa. Quella che dovremmo avere ogni volta che guardiamo qualcosa. A volte si spinge un po’ oltre verso il territorio dell’interpretazione ma offre un piccolo manuale di apprendimento alla visione dei particolari che ho apprezzato moltissimo.
Per questo ti suggerisco due dei suoi libri:
Dell’arte della meditazione, in cui mette in relazione 25 quadri con gli elementi che avvicinano alla pratica della meditazione. Ho imparato molto dalla sua lettura dei quadri e ho apprezzato il suo modo di intendere la meditazione. A questo fa da corredo, “Dell’arte della felicità” in cui ho apprezzato la differenza tra il mandorlo fiorito di Van Gogh, dipinto per la nascita del nipotino Vincent e il mandorlo fiorito di Pierre Bonnard, la sua ultima opera. Lo sfondo del mandorlo di Vincent è azzurro come la tristezza che combatteva inutilmente. Il mandorlo è il primo albero a fiorire e segna la fine dell’inverno. Bonnard si preoccupava invece che il suo mandorlo non avesse macchie scure. Vincent Van Gogh, esprimeva, l’innocenza del biancore dei suoi petali e, forse, la speranza che qualcosa alleggerisse la tristezza.
Se ogni anno la primavera ci sorprende non è perché la nostra comprensione della felicità è aumentata, dice André Christophe?
Lo scopo è di essere felici. Ci si arriva solo lentamente. È necessaria un’applicazione quotidiana. Quando lo si è diventati, resta ancora molto da fare: consolare gli altri. Jules Renard
Come al solito puoi acquistarli su Amazon o scrivere al libraio di Camogli libreriaventotene@hotmail.it
© Nicoletta Cinotti 2021 per la Rubrica “Addomesticare pensieri selvatici”